All'interno del villaggio olimpico, dove alloggiano gli atleti che partecipano alle Olimpiadi, sono stati registrati numerosi furti. Eppure in questo quartiere vicino a Parigi solo le persone accreditate sono autorizzate ad entrare in questo luogo dove dovrebbero regnare i valori dell'olimpismo. Niente agenti di polizia, né in divisa né in abiti civili, e la sicurezza è di esclusiva responsabilità delle delegazioni.
Fra le vittime, un giocatore di rugby della squadra giapponese di rugby a sette, nonché l'allenatore della squadra australiana di hockey su prato. Al giapponese è stato sottratto un anello nuziale, una collana e contanti per circa 3mila euro. Per l'australiano: scomparsa della sua carta di credito e prelievi sospetti per 1.500 euro. In entrambi i casi non sono state segnalate effrazioni, ciò che fa pensare che l'autore dei furti abbia accesso alle abitazioni delle vittime.
Ma i furti non sono l'unico problema a cui gli atleti delle Olimpiadi devono fare fronte. Un altro problema riguarda la Senna, troppo inquinata perchè ci si possa tenere competizioni. Nel fiume che attraversa Parigi infatti i tassi di Escherichia-coli e altri batteri superano i livelli consentiti per la balneazione e tra venerdì e sabato sono bastati 16 millimetri di pioggia per sabotare il primo allenamento di triathlon, previsto alle 8 di domenica.
Vi è poi la questione del cibo servito al villaggio olimpico, ritenuto da più parti troppo scarso. La delegazione britannica ha infatti abbandonato il Villaggio Olimpico di Saint-Denis, quello che è stato presentato come il fiore all’occhiello dei Giochi, perché il cibo era “scadente e scarso: troppo povero di pollo, carboidrati, uova; la carne, servita cruda”.