Chi lavora nel settore pubblico è spesso visto come un privilegiato rispetto a chi lavora nel privato. Un sentimento piuttosto giustificato, perlomeno se si confronta il salario di un dipendente della Confederazione con un suo collega che svolge lo stesso lavoro nel settore privato. Per un lavoro paragonabile, con la stessa qualifica e lo stesso livello gerarchico, i funzionari federali guadagnano infatti in media l’11,6% in più rispetto al settore privato.
Ciò è la conclusione di in uno studio condotto dall’Istituto svizzero di politica economica (IWP) dell’Università di Lucerna. Sulla base dei dati della Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (ESPA), lo studio mostra che il salario medio annuo per un posto a tempo pieno nell’amministrazione federale ammonta a 118’457 franchi, mentre nel settore privato svizzero ammonta a 92’723 franchi. Una differenza di oltre 25'000 franchi all’anno, ovvero 2'000 franchi al mese!
Secondo questo studio, nella Confederazione il premio salariale è più alto nella parte inferiore della scala salariale (19%) e più basso nella parte superiore della scala salariale (4%). In altre parole, il salario iniziale presso la Confederazione è superiore di quasi il 20% rispetto a quello di un “collega” nel settore privato.
I risultati dello studio confermano le voci secondo cui la pubblica amministrazione paga salari particolarmente alti. Questa non è di per sé una cosa negativa, secondo Christoph Schaltegger, uno degli autori della ricerca. La pressione al risparmio esercitata sulla Confederazione comporta però anche l’obbligo di giustificare le proprie spese, di cui circa il 10% riguarda il personale federale. Ma fondamentalmente gli alti salari statali comportano una significativa distorsione della concorrenza per la manodopera: “I datori di lavoro privati che cercano giovani lavoratori sono costretti ad aumentare i salari al di sopra del mercato o a coprire il loro fabbisogno con specialisti dall’estero”, spiega Schaltegger.
Ma nemmeno in termini salariali Comuni e Cantoni possono competere con la Confederazione. Christoph Schaltegger si chiede quindi se questa attrazione dello Stato centrale per gli specialisti sia davvero “favorevole al buon funzionamento del federalismo”. In ogni caso, il nuovo studio mostra chiaramente che la Confederazione deve agire, secondo lui: “La moderazione salariale è essenziale”.