Sport, 28 maggio 2024

“Il mio Lugano? Diverso da quello di Croci Torti”

L’ex bianconero Dario Rota ricorda i tempi di Morinini e traccia un paragone

LUGANO - Dario Rota, dopo aver festeggiato la salvezza del Lugano Under 21, ha già lo sguardo rivolto a Berna, dove domenica si giocherà la finale di Coppa Lugano-Servette.
Sarà ancora una volta una grande festa. Ho sentito che ci saranno quasi 13 mila tifosi al seguito. Bene: questo evento va al di là del semplice confronto sportivo. La gente si reca nella Capitale anche per trascorrere una giornata con la famiglia, con gli amici o con le persone che conosce allo stadio. Chiaro: tutto è più bello se arriva la vittoria. Sono fiducioso. 



Davvero?
Ci mancherebbe! Mattia Croci Torti ha in mano una squadra di grande qualità tecnica e morale. Ha disputato una stagione incredibile, si è qualificata per la finalissima e pure per i preliminari di Champions League, suscitando tanto entusiasmo. Non succedeva da tanto.


Dai tempi del Lugano targato Roberto Morinini e del quale faceva parte anche lei.
È stato il periodo più bello della mia carriera. Arrivammo a giocarci il titolo a Sion all’ultima giornata e ci qualificammo per i preliminari di Champions. Ancora oggi c’è qualche rimpianto per non aver vinto il campionato. Ma non lo perdemmo in Vallese bensì nelle prime partite della fase finale.


Si disse che l’arrivo di Türkyilmaz non fu una bene per la squadra. Morinini lo inserì in una struttura ben collaudata ed efficiente.
In quel momento Kubi poteva essere un buon affare per tutti. Chi non lo avrebbe ingaggiato? Non fu un errore, comunque.


Ci sono delle similitudini fra il vostro Lugano e quello attuale?
Si tratta di due realtà diverse. Prima di tutto il contesto: il calcio di allora era un altra cosa. E poi anche il club: l’organizzazione che c’è oggi nel 2001 era...impensabile. Il Mister faceva tutto: si doveva occupare della squadra, del mercato e di organizzare anche le amichevoli. Il Lugano di oggi è una macchina che funziona benissimo e i risultati si vedono. Ci sono comunque due aspetti simili: la compattezza e il carattere e, naturalmente, Cao Ortelli. Il vice-allenatore c’era allora e c’è, eccome, anche oggi. Imprescindibile.

M.A.

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