Svizzera, 14 gennaio 2024

Più islamizzazione significa più antisemitismo

Partita la settima edizione dello “Swiss Stop Islamization Award”

Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Da almeno 20 anni denuncio ad alta voce i pericoli dovuti alla crescente islamizzazione della Svizzera e dell’Europa, dovuta a un’incontrollata ed eccessiva immigrazione dai Paesi islamici che prepara il terreno a uno scontro di civiltà. E per tutta risposta non solo mi son visto boicottare dalla stampa mainstream ma a più riprese mi son beccato del razzista. Come se difendere la democrazia da chi vorrebbe sostituirla con la sharia, e difendere le nostre libertà e i nostri diritti da chi vorrebbe sopprimerli in nome di una religione totalitaria, fosse una cosa disdicevole.

E però la guerra scoppiata in Israele ha avuto almeno il merito di fare aprire gli occhi a tanta gente sull’avanzata dell’islam in Occidente. Gli stessi che mi boicottavano e mi davano del razzista si stupiscono ora per l’ondata di antisemitismo “importato” che si sta diffondendo in Svizzera, in Europa e perfino negli Stati Uniti d’America, dove si sono moltiplicate le dimostrazioni pro Palestina (e direttamente o indirettamente pro Hamas) con la massiccia partecipazione di islamici salafisti, razzisti e antisemiti e degli “utili idioti” di sinistra che gli reggono la coda tirandosi la zappa sui piedi. Eh sì, perché poi dopo gli ebrei toccherà a noi, cristiani e atei, di destra e di sinistra, uomini e – soprattutto – donne, subire in casa nostra (come qua e là è già avvenuto a suon di attentati) il razzismo islamico apertamente istigato da Allah nel corano. A quel momento dovremo decidere se reagire con la forza o se sottometterci all’islam.

Proprio nell’intento di fare la mia piccola parte per evitare il disastro annunciato a cui stiamo andando incontro, dal 2018 organizzo ogni anno un premio (intitolato “Swiss Stop Islamization Award”) destinato a far conoscere e a ricompensare moralmente e finanziariamente quelle rare persone, associazioni o organi di informazione che in Svizzera e nei Paesi circostanti si battono con coraggio contro l’islamizzazione culturale, politica e sociale dell’Europa, e contro i fanatici islamisti che, sponsorizzati da alcuni Stati islamici con mire espansionistiche, ostacolano con ogni mezzo l’integrazione dei musulmani moderati cercando di radicalizzarli. E finché vi saranno persone disposte a finanziare questo premio, per me sarà un motivo di incoraggiamento a proseguire questa battaglia contro l’islamizzazione, sapendo di non essere solo.



Vi informo dunque che in questi giorni è stata lanciata la settima edizione del premio, divenuto ormai sempre più internazionale. Purtroppo ho difficoltà a trovare nuovi candidati in Svizzera, perché i principali critici dell’islamizzazione sono già stati premiati (fra questi, lo scorso anno vi era pure il Mattinonline) e quei pochi rimasti hanno paura di essere tacciati di “islamofobia” (!) accettando questo premio. Ma fuori dalla Svizzera non mancano i candidati di peso – anche musulmani - che ambiscono a ricevere il premio del Guastafeste, e quest’anno se n’è aggiunto uno pure dall’Algeria. Per l’edizione del 2024 i candidati sono otto, fra cui quattro musulmani: tanto per chiarire che il premio non è contro i musulmani come persone ma contro l’islamizzazione della nostra società. Tre di loro riceveranno verso il mese di marzo il premio in denaro consistente in 2'000 franchi ciascuno.

Per il finanziamento della settima edizione è stata lanciata una raccolta di fondi. L’obiettivo è di raccogliere 6'000 franchi e conto sulla generosità dei lettori del “Mattinonline” per garantire il successo a questa iniziativa unica nel suo genere in Svizzera e in Europa.
Chi desidera sostenere questa iniziativa può farlo versando un contributo al seguente indirizzo: Movimento Politico “Il Guastafeste” - 6616 Losone – ccp 65-67871-6 – IBAN: CH62 0900 0000 6506 7871 6; con la menzione “Premio SSIA”.

Ed ecco i nomi degli otto “nominati” per il 2024. Per la regione linguistica italiana: l’italo-marocchina Souad Sbai (Italia); per quella di lingua francese (in ordine alfabetico): Alexandre Del Valle (Francia), Boualem Sansal (Algeria), il dr. Dominique Schwander (Vallese), Mireille Vallette (Ginevra), Hamid Zanaz (Francia) e Alain Wagner (Francia); e per quella di lingua tedesca: Hamed Abdel-Samad (Germania).

Giorgio Ghiringhelli

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