LUGANO – “Tutto è bene ciò che finisce bene”, si dice spesso e soprattutto in queste situazioni. “Tutto è bene ciò che finisce bene”, visto che a 180’ dalla fine del girone di qualificazione la Svizzera non aveva ancora in mano il pass per Germania 2024, avendo sperperato quasi tutto il vantaggio acquisito in classifica, con una serie finita di pareggi da far rabbrividire. “Tutto è bene ciò che finisce bene”, anche se in realtà la campagna di qualificazione si è conclusa con la sconfitta subita a Bucarest contro la Romania che ci ha condannati al secondo posto in classifica nel girone e alla quarta fascia in vista del sorteggio per il prossimo Europeo. Insomma, bene la qualificazione… ma si poteva (e si doveva) fare sicuramente meglio.
È inutile girarci attorno, la Svizzera sembra essersi persa, bloccata, incartata su se stessa. Su quei giocatori che dovrebbero essere il faro della squadra – quantomeno stando alla Federazione – ma che in realtà non riescono più a cavare un ragno dal buco. Su un gioco che latita e che non trova sbocchi offensivi neanche contro il Kosovo e, cosa decisamente preoccupante, sulle scelte di Murat Yakin. Già durante lo scorso Mondiale, il tecnico ci aveva messo del suo schierando una pazzesca difesa a 3 contro il Portogallo, in occasione degli ottavi di finale del Mondiale qatariota, che ci aveva consegnati ai lusitani, capaci di andare a bersaglio per ben 6 volte. Ultimamente, invece, sembra che le sue scelte e i suoi messaggi non passino più, non vengano più capite dal gruppo che spesso e volentieri si perde in un bicchiere d’acqua.
Le critiche nei confronti dell’ex tecnico di Sciaffusa e Sion non sono mancate negli ultimi mesi, così come le parole dell’ASF che spesso ha provato a difenderlo, ma che in alcuni momenti ha cercato di pungolarlo per riportarlo sulla retta via, ma Yakin non sembrerebbe aver ricevuto il messaggio. O quantomeno, il gruppo squadra sembrerebbe non averlo capito. Ecco perché urge trovare una soluzione in vista della prossima estate: presentarsi così in Germania potrebbe essere deleterio.
La Svizzera il 2 dicembre sarà sorteggiata partendo dalla quarta fascia (quella dei campioni in carica dell’Italia, per intenderci, che però hanno anche saltato due Mondiali) e ciò significa che sicuramente incontrerà una tra Germania, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio e Inghilterra, così come una delle formazioni presenti in seconda fascia (Ungheria, Turchia, Danimarca, Romania, Albania e Austria) e una delle nazionali presenti in 3° (Scozia, Slovacchia, Slovenia, Olanda, Repubblica Ceca e Croazia). Insomma, c’è ancora tempo per ritrovare la quadra, ma presentarsi così, con questa situazione mentale e di gioco a Euro 2024, potrebbe rivelarsi un fallimento totale.