Quasi il 30% degli svizzeri in età lavorativa si sente regolarmente stressato per mancanza di tempo. La colpa, tra le altre cose, è dell’ascesa della tecnologia digitale. Secondo uno studio recentemente pubblicato dal Gottlieb Duttweiler Institute, il 28,7% degli svizzeri tra i 15 ei 65 anni si sente "spesso" o "quasi sempre" stressato per mancanza di tempo. Un problema che sta peggiorando, dal momento che il 60% degli intervistati dichiara che la mancanza di tempo è aumentata negli ultimi 5 anni.
Paradossalmente, mai prima d’ora gli svizzeri hanno lavorato così poco. Secondo le stime, nel 1950, il cittadino medio lavorava circa 2'400 ore all'anno. Oggi sono 1'500, con un calo del 37,5% in circa settant'anni. Ma anche l’evoluzione del modo in cui gli svizzeri trascorrono il loro tempo libero spiega in gran parte la loro ansia per la mancanza di tempo. E l’ascesa dei media digitali e dell’interconnettività ha qualcosa a che fare con tutto ciò.
Come spiega Gianluca Scheidegger, coautore dello studio, i telefoni cellulari occupano sempre più spazio nelle attività ricreative quotidiane della popolazione. "Anche dopo il lavoro o nei fine settimana, spesso rispondiamo alle e-mail di lavoro", spiega. Il tempo dedicato al lavoro ha quindi sempre una maggiore tendenza a confondersi con il tempo libero.
Inoltre, più in generale, sempre più tempo libero viene passato a scorrere sui social network, cosa che non favorisce il rilassamento. Il consumo dei media digitali, infatti, va a discapito di una “migliore” fruizione del tempo libero, come durante attività “rigenerative”, come l'attività sportiva o il sonno, o “social”, come l'incontro con gli amici.