Il fatto che i crediti Covid abbiano dato luogo ad abusi su larga scala non è una novità. Ma sempre più casi vengono alla luce. Il più recente che ha tenuto occupato la giustizia è avvenuto nel canton Lucerna, dove un ristoratore ha ottenuto due prestiti, uno di 30'000 franchi e il secondo di 150'000, quest'ultimo addirittura per un ristorante che era già chiuso. Una volta ottenuti i soldi, li ha usati per scopi privati. Come riportato da “20 Minuten”, l'uomo di 42 anni è stato condannato per frodi multiple, falsificazione di documenti e riciclaggio di denaro.
Secondo la sentenza il 42enne voleva trasferire almeno 12'000 franchi del prestito sui conti di risparmio dei suoi figli. L'imputato ha poi ottenuto un secondo credito Covid di 150mila franchi per un altro ristorante che aveva precedentemente gestito, ma che aveva abbandonato dopo appena otto mesi, per mancanza di redditività. Pur sapendo fin dall'inizio di essere esposto a procedimenti giudiziari, secondo l'accusa ha accettato la proposta di un conoscente di chiedere comunque un prestito. Nella richiesta di credito avrebbe fornito indicazioni false, indicando ad esempio un fatturato di circa 1,7 milioni di franchi invece dei reali 25'000 franchi.
Il tribunale penale di Lucerna lo ha quindi condannato, dopo la sua confessione in rito abbreviato, a 14 mesi di reclusione con sospensione della pena per tre anni. Inoltre è stato multato di 5'400 franchi e ha dovuto impegnarsi a pagare alla cooperativa di garanzia un indennizzo di circa 176'000 franchi, più interessi.