Il Consiglio federale intende ridurre il canone radiotelevisvo a 300 franchi annui, una riduzione di 35 franchi rispetto al costo attuale. È quanto riportano le edizioni domenicali di “Le Matin” e “NZZ”, secondo cui il consigliere federale Albert Rösti, responsabile in particolare delle telecomunicazioni, proporrà di abbassare la tariffa da 335 a 300 franchi all'anno. La proposta di Rösti sarebbe una risposto all'iniziativa popolare “200 franchi bastano”, lanciata dal suo stesso partito e sulla quale il Parlamento delibererà presto. L'iniziativa vuole ridurre il budget della SSR e chiede che le economie domestiche paghino solo 200 franchi all'anno e che le aziende siano esentate dal pagamento.
Secondo la NZZ il Consiglio federale raccomanderà di respingerlo e secondo il suo piano non dovrebbe esserci alcun controprogetto. Su quest'ultimo punto il Parlamento avrà però l'ultima parola.
Invece, l’esecutivo probabilmente vorrà riaggiustare questo importo e abbassare il canone, ancora prima che l'iniziativa sia sottoposta al voto popolare. Può farlo attraverso un'ordinanza modificata che non necessita dell'approvazione parlamentare. Inoltre, secondo quanto riferito, il Consiglio federale intende esentare parte dell'imprese dal pagamento della tassa. Dovrebbero ancora pagarlo solo le grandi aziende. Oggi circa un’impresa su quattro è soggetta all’imposta; in futuro questa cifra potrebbe attestarsi tra il 15 e il 20%. Queste due misure significherebbero per la SSR una riduzione delle entrate fino a 200 milioni di franchi all'anno e una riduzione del budget di quasi il 10%, calcolano i quotidiani domenicali.