Come mostra l'arrivo di migliaia di migranti sull'isola di Lampedusa, nelle prossime settimane sono attesi migliaia di rifugiati nell’Europa centrale. Alcuni provengono dall'Italia, altri arrivano attraverso la rotta balcanica. La Confederazione ha reagito alla situazione inviando più personale alla frontiera ticinese, riferisce domenica la “SonntagsZeitung”. "A causa della situazione attuale si è deciso di rafforzare la dogana meridionale con ulteriori collaboratori provenienti dalla Svizzera tedesca", spiega l'Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini (UDSC). Attualmente sono soprattutto cittadini afgani a dirigersi verso la Svizzera attraverso la rotta balcanica. Tuttavia, secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), la Svizzera non è il paese d’asilo preferito per gli africani bloccati a Lampedusa.
Ma la situazione potrebbe cambiare se si venisse a sapere che è più facile entrare in Svizzera che in altri paesi dell’Unione Europea (UE). Dal momento che Francia e Austria hanno annunciato una stretta ai loro confini, il flusso di migranti potrebbe quindi spostarsi in Svizzera. Berna ha inoltre rifiutato una richiesta dell'UE di farsi carico di parte di coloro arrivati a Lampedusa, come d'altronde hanno fatto Francia e Germania. Questo a causa del fatto che da mesi l’Italia non rispetta le regole di riammissione dell’Accordo di Dublino. L’Italia ha infatti sospeso il trattato con la Svizzera e altri paesi UE dal dicembre dello scorso anno e da allora si rifiuta di riprendere dalla Svizzera i richiedenti l'asilo inizialmente registrati in Italia, come previsto dalle norme dell'accordo.