La drammatica situazione dei collegamenti autostradali e ferroviari, interrotti sull’asse del Gottardo,
determina una serie di problemi per il Ticino e per i ticinesi.
La sospensione a tempo indeterminato del trasporto passeggeri sulla linea Alptransit e la chiusura
del tunnel autostradale sono l’espressione delle fragilità dei collegamenti fra nord e sud della
Svizzera.
Due incidenti maggiori nello stesso periodo non sono solo la classica tempesta perfetta e devono
indurre ad una riflessione a 360 gradi sulla necessità di almeno un collegamento stabile e sicuro.
Ciò non solo per i danni che ciò causa all’economia ticinese ed ai rifornimenti al nostro Cantone, ma
anche e soprattutto per le persone, per i viaggiatori, per chi attraversa le Alpi per lavoro, studio, per
assolvere al servizio militare.
Il servizio eufemisticamente non ottimale che le FFS offrono al Ticino sta ora toccando insufficienze
che non possono essere tollerate oltre. Pur comprendendo i danni arrecati al tunnel di base dal noto
deragliamento, pur comprendendo che per lo meno i passeggeri possono far capo alla vecchia linea
del Gottardo, vi è da rimarcare una serie di altre panne che si sommano ad una situazione già di per
sé complessa.
Non è possibile, ad esempio, che spesso (sempre più spesso) il sistema di acquisto dei biglietti vada
in tilt.
L’ultima volta è stato il giorno stesso della chiusura improvvisa del tunnel autostradale e ciò ha
causato un caos assoluto per chi desiderava o doveva varcare il Gottardo.
Il disservizio di FFS si protrae ormai da molto tempo con treni sovraffollati, insufficiente previsione
di convogli nei momenti di punta, ritardi, guasti. Di questa insoddisfazione ticinese il Cantone deve
farsi portavoce presso le FFS stesse ma anche presso il Consiglio federale.
Per questi motivi chiedo al Consiglio di Stato quanto segue:
1. farsi portavoce del malcontento ticinese nei confronti delle FFS,
2. chiedere una tempistica concreta in merito alla riapertura completa del tunnel di base così che
i ticinesi e le aziende possano pianificare il periodo in attesa del ripristino della normalità,
3. chiedere che le FFS si risolvano ad offrire un servizio di qualità al passo con i tempi e le esigenze
dei passeggeri e dei trasportatori di merci,
4. chiedere garanzie sulla concretizzazione delle necessarie opere di manutenzione sia nel tunnel
autostradale, sia nel tunnel di base.
Per il Gruppo Lega dei ticinesi
Eolo Alberti
determina una serie di problemi per il Ticino e per i ticinesi.
La sospensione a tempo indeterminato del trasporto passeggeri sulla linea Alptransit e la chiusura
del tunnel autostradale sono l’espressione delle fragilità dei collegamenti fra nord e sud della
Svizzera.
Due incidenti maggiori nello stesso periodo non sono solo la classica tempesta perfetta e devono
indurre ad una riflessione a 360 gradi sulla necessità di almeno un collegamento stabile e sicuro.
Ciò non solo per i danni che ciò causa all’economia ticinese ed ai rifornimenti al nostro Cantone, ma
anche e soprattutto per le persone, per i viaggiatori, per chi attraversa le Alpi per lavoro, studio, per
assolvere al servizio militare.
Il servizio eufemisticamente non ottimale che le FFS offrono al Ticino sta ora toccando insufficienze
che non possono essere tollerate oltre. Pur comprendendo i danni arrecati al tunnel di base dal noto
deragliamento, pur comprendendo che per lo meno i passeggeri possono far capo alla vecchia linea
del Gottardo, vi è da rimarcare una serie di altre panne che si sommano ad una situazione già di per
sé complessa.
Non è possibile, ad esempio, che spesso (sempre più spesso) il sistema di acquisto dei biglietti vada
in tilt.
L’ultima volta è stato il giorno stesso della chiusura improvvisa del tunnel autostradale e ciò ha
causato un caos assoluto per chi desiderava o doveva varcare il Gottardo.
Il disservizio di FFS si protrae ormai da molto tempo con treni sovraffollati, insufficiente previsione
di convogli nei momenti di punta, ritardi, guasti. Di questa insoddisfazione ticinese il Cantone deve
farsi portavoce presso le FFS stesse ma anche presso il Consiglio federale.
Per questi motivi chiedo al Consiglio di Stato quanto segue:
1. farsi portavoce del malcontento ticinese nei confronti delle FFS,
2. chiedere una tempistica concreta in merito alla riapertura completa del tunnel di base così che
i ticinesi e le aziende possano pianificare il periodo in attesa del ripristino della normalità,
3. chiedere che le FFS si risolvano ad offrire un servizio di qualità al passo con i tempi e le esigenze
dei passeggeri e dei trasportatori di merci,
4. chiedere garanzie sulla concretizzazione delle necessarie opere di manutenzione sia nel tunnel
autostradale, sia nel tunnel di base.
Per il Gruppo Lega dei ticinesi
Eolo Alberti