FORLÌ (Italia) – La “Sagra del tortello” dello scorso 13 agosto a Premilcuore, in provincia di Forlì, ha da una parte soddisfatto i buongustai, dall’altra ha sollevato un vero e proprio polverone a causa dello slogan scelto per pubblicizzarla. “La patata sta nel mezzo, nel tortello”, è la frase che compare sul cartellone pubblicitario accanto all’immagine iconica di Sharon Stone con le gambe accavallate nel film ‘Basic Instinct’. “Sessista e offensivo per le donne”, è così insorta l’associazione ‘Voce donna’, per bocca della presidentessa Carla Grementieri, che ha anche scritto una mail alla sindaca del paese e alla Pro Loco per chiederne la rimozione.
“Troviamo sconcertante che esista, per la vostra sagra del tortello, ancora un’oggettificazione del corpo delle donne come quella del manifesto. Il cambiamento per una auspicata parità di genere parte dalle parole, dal linguaggio, dalle immagini e dal rispetto. Queste considerazioni arrivano da una associazione femminista che da 20 anni si battere per i diritti delle donne, per la parità di genere e contro la violenza maschile sulle donne”, si legge nel testo inviato. Rivolgendosi alla sindaca, continua così: “Ricordi che è grazie anche e soprattutto alle tante battaglie femministe che lei ora riveste questo ruolo importante”. “Assistiamo a un femminicidio continuo – ha affermato Stefania Collini, rappresentando il tavolo contro la violenza sulle donne – A voglia a dire che sconfiggeremo la violenza sulle donne facendo cultura se poi la pubblicità finisce sempre nella mercificazione del corpo della donna”.
La sindaca ha preferito non rispondere, mentre la parola l’ha presa Adamo Biondi, presidente della Pro Loco, spiegando che lo slogan è stato ideato insieme alle tante donne che fanno parte dell’associazione. Così come tante donne abbiano lavorato durante la sagra, nella produzione e nella vendita dei tortelli. “Ci siamo rimasti male di quanto accaduto. La situazione si poteva risolvere diversamente, venendo a parlare direttamente con noi. Non c’era bisogno di un’email e di rivolgersi ai media che poi creano fraintendimenti”.