Sport, 20 aprile 2023

'L’ostracismo di Karl Rappan gli costò il Mondiale cileno'

Renzo Bionda ricorda Roberto Frigerio, attaccante degli Anni 60

LUGANO - Negli scorsi giorni è scomparso Roberto Mucho Frigerio, ex attaccante dello Chaux de Fonds, del Basilea e del Bellinzona degli Anni Sessanta. Aveva 84 anni. Nato in Francia, poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, era figlio d’arte. Suo padre Alessandro, cresciuto in Colombia nella cittadina di Tumaco, vestì infatti la maglia del Lugano: a 15 anni debuttò in prima squadra e a 17 venne convocato in rossocrociato. Giocò anche nello Young Fellows e nel Le Havre (città nella quale nacque il figlio Roberto) e con i bianconeri conquistò il titolo svizzero nel 1941.


A fine carriera Alessandro prese casa a Locarno e “trasferì il talento e il soprannome Mucho” al figlio (come si legge su Emozioni, il libro del Centenario del Lugano) che diventerà uno degli attaccanti svizzeri più forti della storia. La carriera del giovane Frigerio decolla nello Chaux de Fonds, che a quei tempi era una delle squadre più competitive della Confederazione. Nel 1961 vince la sua prima Coppa Svizzera (1-0 al Bienne in finale). Poi dopo una parentesi a Losanna, nel 1964 torna al Basilea, che lo aveva dato in prestito dapprima ai neocastellani e quindi ai vodesi. Il suo ritorno al San Giacomo è segnato dalla doppietta Coppa-campionato del 1967. E proprio per celebrare il suo primo titolo con i renani Mucho incise un singolo, Mocking Bird: aveva grande affinità con la musica, non a caso era fratello di Marisa Frigerio, popolare cantante dell’epoca. Un grande personaggio, insomma, che avrebbe meritato maggior considerazione da parte di chi dirigeva la nazionale rossocrociato. Per ricordarlo abbiamo sentito Renzo Bionda, ex difensore del Bellinzona, dello Zurigo e del Chiasso. 



Renzo: raccontiamo ai più giovani chi era Roberto Mucho Frigerio.
Un centravanti nel vero senso della parola. Un uomo d’area, non veloce ma intelligente. E naturalmente fortissimo di testa. Marcarlo era sempre una impresa.


Uno degli attaccanti svizzeri più forti di sempre.
Non credo sia azzardata questa definizione. Era un bomber nato e in carriera ebbe modo di distinguersi ovunque. Il suo miglior momento fu nel Basilea, dove al fianco di giocatori quali Odermatt e Benthaus riuscì a dare il meglio di sé e ad esaltarsi. Fu anche convocato da Karl Rappan per i Mondiali di Cile del 1962 ma alla fine non ci andò… 


Prego?
Karl Rappan non vedeva di buon occhio i giocatori ticinesi. E ciò mi fu confermato anni dopo – quando militavo nello Zurigo – dal mio presidente Edy Nägeli. Allora il commissario tecnico si inventò un viaggio premio per l’ex giocatore rossocrociato Jacques Fatton per meriti acquisiti sul campo. L’ex servettiano aveva smesso da tempo di giocare… Un modo per far fuori Mucho, che infine fu costretto a restare a casa. Un brutto episodio che qualifica Rappan, del quale l’attaccante allora militante nello Chaux de Fonds, subì l’ostracismo.


Quasi a fine carriera Frigerio giocò al suo fianco nel Bellinzona.
Per una stagione e mezza. Fu in quel periodo che diventammo amici. Mucho era una gran brava persona, uno dal cuore d’oro. Al Comunale lasciò buoni ricordi. Con lui, e i vari Soerensen, Tagli, Nembrini, Genazzi e Gottardi, nel 1969 arrivammo in finale di Coppa Svizzera, avversario il San Gallo. Partivamo favoriti ma alla fine perdemmo. Poi Mucho chiuse la carriera nel Gambarogno del presidentissimo Balestra. E anche lì si fece apprezzare per la sua umanità e la sua serietà.


Non l’ha più visto dopo la fine delle vostre carriere?
Ogni tanto ci si incontrava. Roberto non è mai cambiato. Gioviale, simpatico e sempre pronto a parlare di calcio e dei bei tempi andati. Negli ultimi anni l’ho purtroppo perso di vista. Sapevo che aveva problemi di salute. … 


Bionda conclude così.
Quando se ne va un ex compagno di squadra, è come se dentro di noi si spegnesse qualcosa.

M.A.

Guarda anche 

Jashari-Milan e Xhaka-Juventus: la Serie A punta i rossocrociati

LUGANO – Luglio, mese caldo non solo per la meteo, ma anche e soprattutto per il calciomercato. Mentre in America si sta ancora disputando il Mondiale per Club, le ...
08.07.2025
Sport

Hurrà! Prima vittoria e ora la Svizzera può sognare

BERNA – La seconda è stata quella buona. La seconda ha fatto esultare Berna e la Svizzera tutta. La seconda ci tiene in vita e, anzi, ci mette il destino nel...
07.07.2025
Sport

Musiala fa crack. Donnarumma sconvolto, Neuer lo attacca, Courtois lo difende

ATLANTA (USA) – Il Mondiale per Club, in corso d’opera in America, si appresta a vivere la sua fase calda: con i quarti di finale disputati ieri, si sono defi...
06.07.2025
Sport

Svizzera, non sbagliare: con l’Islanda c’è in palio l’Europeo

BERNA – Nel 2008, l’Europeo casalingo maschile della Svizzera si chiuse di fatto l’11 giugno, quando i rossocrociati, passati in vantaggio grazie alla r...
06.07.2025
Sport

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto