BELLINZONA – Una rondine non fa primavera e in effetti la vittoria ottenuta nella settimana di Pasqua contro il Losanna è stata subito dimenticata dalle parti dei Bellinzona, dove il Vaduz domenica ha passeggiato imponendosi per 6-1. Il Vaduz, appunto, non l’Yverdon o lo stesso Losanna, che puntano alla promozione, ma la formazione del Principato che, dopo diversi anni in Super League, ora naviga a vista nei bassifondi della graduatoria di Challenge.
Dopo 20’ il tabellone recitava: Bellinzona-Vaduz 0-4. Buona notte ai suonatori. Mentre sugli spalti i mugugni iniziali si sono trasformati in senso di allarme e di distaccamento non tanto con la squadra, quanto con la società. I granata sono in crisi totale, nonostante il successo contro il Losanna, non solo sul campo – dove la serie infinita di sconfitte è lunghissima – ma anche ai piani alti e nella stessa città.
Il pubblico, che già non aveva accolto di buon occhio l’arrivo di Bentancur, ora ne ha le tasche piene. “Solo per la maglia” è ormai il motto di quei pochi che ancora si presentano al Comunale ad assistere ai match di una squadra il cui allenatore non si sa mai chi sia. Una volta Cocimano, una volta Maccoppi, una volta Raineri, una volta un altro mister che, quasi sicuramente, verrà cacciato dal padre-padrone uruguaiano. L’ACB, in effetti, merita più rispetto.
Ora c’è da salvare la categoria nelle poche partite che restano fino al termine della stagione e la fortuna è che lo Xamax stia facendo peggio, molto peggio, dei granata su tutto l’arco del campionato, ma dalle parti del Comunale occorre in ogni caso fare attenzione. Anche se… domenica, durante la ‘Domenica Sportiva’, Manuel Rivera, che di Bellinzona e di granata se ne intende, ha espresso un altro pensiero: “Se questo è il costo della Serie B, allora preferisco retrocedere, giocare anche in III Lega, ma andare allo stadio felice, col sorriso e con voglia”…
A Bellinzona siamo arrivati a pensare a questo? Se così fosse, allora Bentancur ha davvero fallito.