La cronaca svizzera e locale, negli ultimi due anni, riporta regolarmente di crediti Covid ottenuti in modo fraudolento, spesso per importi pari a diverse centinaia di migliaia di franchi. Domenica la NZZ Am Sonntag ha pubblicato una prima statistica dell'importo totale di queste truffe: 290 milioni di franchi. Una somma destinata ad aumentare dato che diversi casi non sono ancora stati trattati dalla giustizia. In relazione alla somma totale dei crediti erogati, pari a 16,9 miliardi di franchi, il tasso di frode è attualmente dell'1,7%. Secondo il giornale, però, nei prossimi anni dovrebbe aumentare in modo significativo. Per il momento, solo 2'500 casi sono responsabili della perdita di questi 290 milioni di franchi. Le autorità non sono ancora riuscite a indagare su altri 4600 casi di presunta frode.
Queste cifre contrastano con le parole rassicuranti pronunciate all'epoca dal Consiglio federale. "Sono sostanzialmente convinto che gli abusi siano stati praticamente esclusi", disse Ueli Maurer, allora ministro delle Finanze, nel marzo 2020. Disse anche che se Berna non avesse