*Articolo dal Mattino della Domenica
Anche il Ticino, in particolar modo in questi ultimi mesi, è chiamato a far fronte alla delicata situazione relativa all’approvvigionamento idrico. L'anno scorso eravamo in una condizione analoga, con un inverno alle spalle povero di precipitazioni. Allora, però, non sapevamo ancora che la primavera sarebbe stata povera di precipitazioni e che avremmo avuto un'estate estremamente calda e torrida. Se le somiglianze con quanto vissuto lo scorso anno non mancano, va tuttavia considerato che all’inizio di questo 2023 la situazione è anche più critica: infatti abbiamo già alle spalle un anno estremamente siccitoso, per cui partiamo con un deficit maggiore rispetto a quello di un anno fa. Basti pensare che nel solo Mendrisiotto è piovuto la metà del solito e che, a oggi, una mezza dozzina di Comuni, in tutto il Ticino, ha già pubblicato avvisi e divieti.
In questo senso, i Servizi cantonali e i Comuni operano in maniera coordinata, alfine di cercare soluzioni a questa problematica, a beneficio delle economie domestiche, ma anche del settore primario, anch’esso purtroppo confrontato con non poche difficoltà.
Cantone e Comuni si aiutano a vicenda
E allora cosa fare? La soluzione risiede nell’aiutarsi a vicenda: Cantone e Comuni. E, non meno importante, nei gesti quotidiani dei singoli cittadini. Nella fattispecie, il modus operandi adottato a livello cantonale è collaudato da anni ed è utilizzato per fronteggiare gli enormi problemi di siccità degli ultimi anni. Concretamente, fin dal 1994, ovvero dall’entrata in vigore della Legge sull'approvvigionamento idrico, il Dipartimento del territorio pianifica