L'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è una “vergogna” la cui colpa cade ricade sui manager dell'(ex) seconda banca svizzera e della FINMA. È questa l'opinione della Lega dei Ticinesi che, in un comunicato stampa, critica fortemente la gestione passata di Credit Suisse e l'inazione delle autorità finanziarie di fronte al tracollo della banca.
“Se si guarda ai dati borsistici di UBS e Credit Suisse degli ultimi anni – scrive il movimento di Via Monte Boglia - il loro valore va di pari passo fino al mese di marzo del 2021. A partire da quella data UBS ha segnato una tendenza di crescita positiva del valore borsistico della sua azione mentre quella di Credit Suisse è diventata negativa. A questo punto sorge spontanea una domanda: 'come mai la preposta Autorità di vigilanza non si è chiesta a cosa era dovuto questo contrastante andamento borsistico?'”.
Il problema, secondo la Lega, starebbe quindi nelle autorità finanziarie che non hanno reagito al continuo andamento negativo di Credit Suisse. La FINMA deve quindi rispondere dell'esito finale di questo tracollo che si è concluso con l'acquisizione da parte di UBS.
“Se la FINMA, il cui gremio della Direzione è composto dai maggiori esperti nazionali, ma anche internazionali di analisi finanziaria, non si è accorta di nulla, sarà opportuno che anche la Direzione di FINMA venga coinvolta nella co-responsabilità del fallimento di Credit Suisse. È perciò importante che su questo aspetto venga fatta chiarezza, con un’inchiesta che porti a punire i responsabili” si legge nel comunicato della Lega.
Vengono poi espressi timori sul futuro, ossia come farà la FINMA a evitare eventuali problemi di UBS se non è riuscita ad anticipare quelli di Credit Suisse. “Se la FINMA non è riuscita a capire che la seconda banca più importante del nostro Paese stava piano piano fallendo, come farà ad accorgersi se la 'nuova UBS' incapperà in gravi problemi finanziari?”
Un'eventualità, quella di un tracollo di UBS, che avrebbe conseguenze terribili in quanto non si potrà salvarla come Credit Suisse. “Se succederà, e la finanza è sempre molto imprevedibile, a quel punto non ci sarà più nessuno in grado di offrire un salvataggio. Questa situazione di sfrenato liberismo economico, sostenuto da varie lobby federali oltre che da alcuni partiti politici, non può più essere accettata!” conclude il comunicato della Lega dei Ticinesi.