SION – Dopo 5 partite senza vittoria, dopo aver dilapidato punti importanti in campionato, il Lugano ha rialzato la testa una volta riassaporato l’aria della Coppa svizzera. I campioni in carica, infatti, sono approdati per il secondo anno consecutivo in semifinale della manifestazione nazionale, superando con un rotondo 3-0 un Sion ormai in crisi nera e contestato largamente dal proprio pubblico.
Sulla sfida del Tourbillon pesa in maniera positiva la mano di Croci-Torti che, dopo un primo tempo complicato, ha indovinato tutti i cambi. Cambi che hanno dato un apporto determinante alla squadra. Insomma, oltre ai giocatori, nell’arco di queste due stagioni anche l’allenatore nostrano è cresciuto molto, ha “imparato il mestiere” e ora può davvero diventare un’arma in più in favore della truppa bianconera.
Senza Celar, a dirla tutta, il Lugano ha faticato in fase offensiva e ha dovuto subire qualche scorribanda di troppo da parte dei padroni di casa che, con Constantin in panchina al posto di Celestini, sono andati vicini al bersaglio grosso. Ma, ancora una volta, il Crus ha saputo mettere mano alla sua formazione, chiudendo la contesa grazie ai subentrati sul 3-0 conclusivo. Se da una parte i bianconeri posson festeggiare, dall’altra c’è da sottolineare il complicatissimo momento dei vallesani: il pubblico del Tourbillon, come si è letto su di uno striscione esposto allo stadio, preferirebbe una retrocessione “con dei valori che una LNA senza onore”.
Insomma, se sulle rive del Ceresio si festeggia per la seconda semifinale di Coppa consecutiva, al Tourbillon il clima è decisamente rovente.