Ticino, 06 febbraio 2023

Quando ecologia fa rima con economia

Presentato il Piano energetico e climatico cantonale: si punta su idroelettrico e fotovoltaico

“Dobbiamo decarbonizzare. Dobbiamo risparmiare energia e produrre molta più energia rinnovabile”.
È con queste parole che il Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, ha sintetizzato gli indirizzi del Piano energetico e climatico cantonale (PECC). Il testo, presentato a Bellinzona mercoledì - e in consultazione fino al 31 marzo getta le basi per la politica dei prossimi anni, puntando su idroelettrico ed energie rinnovabili. Un documento, questo, che fa seguito al Piano energetico cantonale (PEC) del 2013, ma che ora ha una c in più (che sta per climatico) ed è, di fatto, una sua evoluzione.
 
Gli eventi meteorologici e climatici estremi con conseguenti impatti, quali inondazioni e siccità, diventeranno sempre più frequenti e intensi in molte regioni, minando la vulnerabilità degli ecosistemi, di diversi settori economici, della salute e del benessere. E ciò sebbene gli sforzi globali intesi a ridurre le emissioni si stiano rivelando efficaci. È tempo, dunque, di un deciso cambio di passo, con l’obiettivo di arrivare entro il 2050 a un Ticino il più possibile indipendente dal punto di vista energetico e neutrale dal punto di vista climatico.

 
“ Si tratta di un documento programmatico che indica la direzione” sottolinea il Consigliere di Stato Claudio Zali riferendosi al PECC. “Esso definisce degli indirizzi che poi la politica dovrà fare propri e tradurre in provvedimenti concreti”. Occorre anche parlare di prospettive. In questo senso, “nascerà una nuova economia settoriale che comporterà miliardi di franchi d’investimenti nel prossimo trentennio, con la creazione di aziende e di posti di lavoro, in un’economia che potrà solamente crescere” precisa Zali. “Purtroppo, a dieci anni dal primo PEC, pur avendo avuto dei riscontri soddisfacenti sulla qualità dell’aria, sulla qualità dell’acqua e sulla produzione fotovoltaica che ha ecceduto le aspettative di allora, dovremo cambiare passo. Solo per dare una cifra: il fotovoltaico dovrebbe aumentare di diciassette volte la produzione nel prossimo trentennio per cominciare a essere in vista di un traguardo in orizzonte 2050. La tendenza al surriscaldamento climatico può essere limitatamente corretta con un cambio di attitudine.”
 
Verso una società 100% rinnovabile
La conversione delle fonti di origine fossile o decarbonizzazione e la garanzia di un approvvigionamento sicuro e indipendente grazie alle fonti di energia rinnovabile indigene sono indirizzi imprescindibili, senza per questo trascurare la promozione dell’efficacia, dell’efficienza e del risparmio energetico. Temi che in questo periodo hanno assunto una connotazione di reale necessità e che dovranno assumere una connotazione strutturale, e di attuazione corrente.
 
Oltre ai provvedimenti sopracitati, il PECC ne propone di ulteriori con lo scopo di indurre un cambio di velocità del processo di decarbonizzazione e di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di energia, in particolare quella elettrica nella stagione invernale. Tra questi si evidenziano: norme per l’obbligo del fotovoltaico su edifici esistenti con tetti di grande superficie (maggiore a 300 metri quadrati), misure per facilitare l’accesso ai finanziamenti necessari per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e per la conversione da fonti energetiche fossili, il potenziamento della produzione di energia elettrica indigena, misure per la copertura del fabbisogno di energia elettrica durante il periodo invernale, attraverso l’innalzamento dei bacini di accumulazione (progetto Sambuco), incentivi specifici per lo sviluppo e la realizzazione di reti di teleriscaldamento, il sostegno alla realizzazione di progetti pilota per il Power-to-X, la cattura e lo stoccaggio di CO2.
 
La consultazione
Lo scopo della consultazione è di permettere un’ampia partecipazione e di non limitarla ai soli enti pubblici e ai portatori di interesse. L’intento è infatti quello di coinvolgere il più possibile la popolazione, in particolare i giovani, alfine di raggiungere un'ampia discussione di consenso, che costituirebbe un primo importante passo atto a raggiungere gli obiettivi definiti nel PECC. La versione definitiva del PECC terrà conto dell’esito della consultazione, ponderando i vari interessi in gioco. Per maggiori informazioni
www.ti.ch/pecc, www.ti.ch/pec e www.ti.ch/da-consultazioni

*Dal MDD

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