Chi si è espresso in precedenza, nell’ambito dell’entrata in materia sul Preventivo 2023, ha espresso, sia pur con sensibilità e sfaccettature diverse, preoccupazione per lo stato delle finanze cantonali. Io mi limiterò a fare alcune considerazioni. Questo sulla base delle risposte pervenute dai preposti dell’Amministrazione (eh si, non sono certo i Consiglieri di Stato che preparano le risposte) a varie sollecitazioni e domande poste negli scorsi anni e, da ultimo, nell’ambito di questo preventivo.
In maniera succinta: burocrazia e sburocratizzazione. Sembra che sia tutto a posto e che il lavoro procede. Bene. Idem per le questioni legate al miglioramento/semplificazione degli scambi interdipartimentali. Si sta lavorando. Digitalizzazione: il processo era già in corso ed i risultati perlomeno soddisfacenti. Ora. con la Delegata alla digitalizzazione, ci sarà un ulteriore salto di qualità. Molto bene. Gestione per obiettivi: i risultati sono ottimi (il risultato peggiore – per Dipartimento – è che il 99.5% del personale ha raggiunto o superato gli obiettivi e solo il 0.5% non li ha raggiunti, del tutto o solo in parte). Ottimo. Ci siamo permessi di domandare quali obiettivi quantitativi (che sono poi quelli che sono oggettivamente calcolabili) sono stati attribuiti negli ultimi 5 anni ai Capi divisione e Capi settore e devo dire che, in questo caso, la risposta è stata elusiva o, altrimenti detto, non pervenuta. Ma va bene, niente di grave.
Stesso discorso per quanto riguarda gli obiettivi di risparmio. Risposta: gli obiettivi erano di contenimento dei costi. Ah … quasi stavo dimenticando … gli obiettivi attribuiti sono stati raggiunti. Al massimo, si constata quale resistenza di fronte a progetti innovativi ma, anche qui, niente di anomalo. Fa parte della normalità, sono i consueti timori del cambiamento, che verranno meno in tempi rapidi. In generale, quasi una situazione idilliaca, tanto bella da non sembrare vera. Una difesa d’ufficio? Andiamo oltre, a pensar male si compie peccato, sotto Natale poi.
Quindi non entro nel merito del progetto di riforma dell’amministrazione che, se ricordo bene, si chiamava amministrazione 2000. Al riguardo, rinuncio a domandare a che punto siamo. Ribadisco: nel complesso, almeno stando alle risposte ottenute, le cose funzionano bene. Ci sarebbe quasi da preoccuparsi che non ci siano margini di miglioramento. Ma io sono oltremodo fiducioso che ce ne siano ancora. Anche perché ora, dal contenimento della spesa, bisogna passare alla sua riduzione. Si dovranno analizzare, in maniera certosina, tutte le poste e ottimizzare le risorse, che non sono infinite. Questo lavoro dovrà essere a cascata, con il Consiglio di Stato che attribuirà ai Capi divisione gli obiettivi che poi questi ultimi attribuiranno ai Capi Servizio e così via. Viste le risultanze di qui sopra, non dovrebbero esserci problemi ad espletare questo compito a meno che, e mi scuso se risulto irriverente, quanto scaturito in precedenza era all’insegna del “tutto a posto … niente in ordine” cosa che potrebbe portare a un “la va… la va … la va … oh le naia …!” Comunque il tempo, che è sempre sovrano, ci dirà
Omar Balli
Deputato al Gran Consiglio
Lega dei Ticinesi
In maniera succinta: burocrazia e sburocratizzazione. Sembra che sia tutto a posto e che il lavoro procede. Bene. Idem per le questioni legate al miglioramento/semplificazione degli scambi interdipartimentali. Si sta lavorando. Digitalizzazione: il processo era già in corso ed i risultati perlomeno soddisfacenti. Ora. con la Delegata alla digitalizzazione, ci sarà un ulteriore salto di qualità. Molto bene. Gestione per obiettivi: i risultati sono ottimi (il risultato peggiore – per Dipartimento – è che il 99.5% del personale ha raggiunto o superato gli obiettivi e solo il 0.5% non li ha raggiunti, del tutto o solo in parte). Ottimo. Ci siamo permessi di domandare quali obiettivi quantitativi (che sono poi quelli che sono oggettivamente calcolabili) sono stati attribuiti negli ultimi 5 anni ai Capi divisione e Capi settore e devo dire che, in questo caso, la risposta è stata elusiva o, altrimenti detto, non pervenuta. Ma va bene, niente di grave.
Stesso discorso per quanto riguarda gli obiettivi di risparmio. Risposta: gli obiettivi erano di contenimento dei costi. Ah … quasi stavo dimenticando … gli obiettivi attribuiti sono stati raggiunti. Al massimo, si constata quale resistenza di fronte a progetti innovativi ma, anche qui, niente di anomalo. Fa parte della normalità, sono i consueti timori del cambiamento, che verranno meno in tempi rapidi. In generale, quasi una situazione idilliaca, tanto bella da non sembrare vera. Una difesa d’ufficio? Andiamo oltre, a pensar male si compie peccato, sotto Natale poi.
Quindi non entro nel merito del progetto di riforma dell’amministrazione che, se ricordo bene, si chiamava amministrazione 2000. Al riguardo, rinuncio a domandare a che punto siamo. Ribadisco: nel complesso, almeno stando alle risposte ottenute, le cose funzionano bene. Ci sarebbe quasi da preoccuparsi che non ci siano margini di miglioramento. Ma io sono oltremodo fiducioso che ce ne siano ancora. Anche perché ora, dal contenimento della spesa, bisogna passare alla sua riduzione. Si dovranno analizzare, in maniera certosina, tutte le poste e ottimizzare le risorse, che non sono infinite. Questo lavoro dovrà essere a cascata, con il Consiglio di Stato che attribuirà ai Capi divisione gli obiettivi che poi questi ultimi attribuiranno ai Capi Servizio e così via. Viste le risultanze di qui sopra, non dovrebbero esserci problemi ad espletare questo compito a meno che, e mi scuso se risulto irriverente, quanto scaturito in precedenza era all’insegna del “tutto a posto … niente in ordine” cosa che potrebbe portare a un “la va… la va … la va … oh le naia …!” Comunque il tempo, che è sempre sovrano, ci dirà
Omar Balli
Deputato al Gran Consiglio
Lega dei Ticinesi