*Dalla prima pagina del Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri
ll governicchio federale, ed in prima linea la ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS), ha deciso di rinnovare ad oltranza lo statuto S per i profughi ucraini. Ancora una volta la Confederella si accoda servile alle decisioni della fallita UE. Con la classe politica (?) che ci ritroviamo, non poteva essere diversamente.
Lo statuto S è una fregatura per gli svizzeri. Infatti è farcito di privilegi ingiustificabili, finanziati dal contribuente. Si sarebbe potuto chiudere un occhio in caso di permanenza di breve durata. Ma è ormai evidente che non è il caso degli ucraini. Anzi, siamo pronti a scommettere che lo statuto S sarà prorogato per cinque anni, con una scusa o con l’altra. Però la liblab Ka-Ka-eS ancora pretende di fare fessi gli svizzerotti con la storiella del “permesso orientato al rimpatrio”? I rifugiati ucraini sono stati accolti con grande spirito di solidarietà all’inizio dell’invasione russa. Ma adesso, dopo tanti mesi, alla solidarietà subentra progressivamente il fastidio.
Soprattutto perché i profughi ucraini ricevono aiuti sociali “sulla parola”, e nümm a pagum. Basta che dicano di averne bisogno, e lo Stato versa i nostri soldi. Urta, in particolare, che tra i beneficiari di prestazioni statali ci siano anche i proprietari di automobili di lusso. Adesso (dopo averne mangiate dieci fette!) la Conferenza dei direttori cantonali della socialità intende porre fine al “privilegio dell’auto”. I titolari dei bolidi dovranno venderli e mantenersi con il ricavato. Ma accadrà davvero?
L’Ente pubblico ha la possibilità di verificare chi è il proprietario di una vettura immatricolata in Ucraina? Ne dubitiamo! Cosa accade se il rifugiato in Maserati dichiara che il macchinone non è suo? Vuoi vedere che il contribuente elvetico verrà di nuovo turlupinato?
*Edizione del 20.11.2022
ll governicchio federale, ed in prima linea la ministra di giustizia PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS), ha deciso di rinnovare ad oltranza lo statuto S per i profughi ucraini. Ancora una volta la Confederella si accoda servile alle decisioni della fallita UE. Con la classe politica (?) che ci ritroviamo, non poteva essere diversamente.
Lo statuto S è una fregatura per gli svizzeri. Infatti è farcito di privilegi ingiustificabili, finanziati dal contribuente. Si sarebbe potuto chiudere un occhio in caso di permanenza di breve durata. Ma è ormai evidente che non è il caso degli ucraini. Anzi, siamo pronti a scommettere che lo statuto S sarà prorogato per cinque anni, con una scusa o con l’altra. Però la liblab Ka-Ka-eS ancora pretende di fare fessi gli svizzerotti con la storiella del “permesso orientato al rimpatrio”? I rifugiati ucraini sono stati accolti con grande spirito di solidarietà all’inizio dell’invasione russa. Ma adesso, dopo tanti mesi, alla solidarietà subentra progressivamente il fastidio.
Soprattutto perché i profughi ucraini ricevono aiuti sociali “sulla parola”, e nümm a pagum. Basta che dicano di averne bisogno, e lo Stato versa i nostri soldi. Urta, in particolare, che tra i beneficiari di prestazioni statali ci siano anche i proprietari di automobili di lusso. Adesso (dopo averne mangiate dieci fette!) la Conferenza dei direttori cantonali della socialità intende porre fine al “privilegio dell’auto”. I titolari dei bolidi dovranno venderli e mantenersi con il ricavato. Ma accadrà davvero?
L’Ente pubblico ha la possibilità di verificare chi è il proprietario di una vettura immatricolata in Ucraina? Ne dubitiamo! Cosa accade se il rifugiato in Maserati dichiara che il macchinone non è suo? Vuoi vedere che il contribuente elvetico verrà di nuovo turlupinato?
*Edizione del 20.11.2022