Ethan: partiamo dagli inizi, dal suo approccio a questo sport.
Ero bambino, 4 anni credo: mio padre Luca mi portava su un piazzale vicino a casa nostra e li mi faceva girare con il puffo, il kart per i più piccini. Era uno spasso e ricordo ancora oggi che mi divertivo un sacco. Quella fu la prima vera esperienza.
Poi la cosa si è fatta più seria.
Esatto, perché ho cominciato a frequentare la pista di Magadino, che considero la pista di casa. Ambiente davvero ideale per un giovane pilota, grazie al clima famigliare che caratterizza l’ impianto. Una vera e propria palestra per la formazione. Mi hanno raccontato che tantissimi anni fa anche Ayrton Senna si cimentò su quel tracciato. Sembra incredibile. A proposito: colgo l’occasione per ringraziare i gerenti della pista e i membri dello staff per la loro grande disponibilità e la loro umanità.
Ma in seguito arrivò, quasi inattesa, una pausa di 5 anni. Perchè?
Sembrava che questo sport non mi regalasse più emozioni. Sono quei momenti di crisi che un giovane attraversa. In realtà non sapevo cosa volessi fare. Poi però mi è passata e sono tornato di nuovo in pista. Motivato e voglioso di progredire. È stato fantastico. Avevo capito d’aver sbagliato a fermarmi.
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A quel punto tutto si è fatto più serio.
Sì, e infatti sono passato alla scuderia Gerber e lavoriamo con la Maranello kart. La sede si trova a Desenzano sul Lago di Garda. Spesso e volentieri questa doppia attività (professione e pilota) mi costringe ad assentarmi dall’ azienda in cui lavoro e ciò non è affatto semplice. Ma grazie al responsabile riesco a conciliare le due attività. Non è scontato e soprattutto la pressione sportiva aumenta.
Per fortuna non mancano le soddisfazioni.
Vero, e la vittoria più prestigiosa è arrivata settimana scorsa in Francia, sul circuito di Levier, dove si è svolto una tappa del campionato svizzero (ha letteralmente dominato il week end, ndr), in cui sono primo in classifica ad una una sola gara dal termine e si terrà, appunto, l’8 ottobre sul tracciato di Wohlen, un autentico incubo per i piloti. Il più anacronistico e vetusto del paese. Quel giorno potrei comunque diventare campione svizzero!
Due parole sul karting in Ticino.
A quel punto tutto si è fatto più serio.
Sì, e infatti sono passato alla scuderia Gerber e lavoriamo con la Maranello kart. La sede si trova a Desenzano sul Lago di Garda. Spesso e volentieri questa doppia attività (professione e pilota) mi costringe ad assentarmi dall’ azienda in cui lavoro e ciò non è affatto semplice. Ma grazie al responsabile riesco a conciliare le due attività. Non è scontato e soprattutto la pressione sportiva aumenta.
Per fortuna non mancano le soddisfazioni.
Vero, e la vittoria più prestigiosa è arrivata settimana scorsa in Francia, sul circuito di Levier, dove si è svolto una tappa del campionato svizzero (ha letteralmente dominato il week end, ndr), in cui sono primo in classifica ad una una sola gara dal termine e si terrà, appunto, l’8 ottobre sul tracciato di Wohlen, un autentico incubo per i piloti. Il più anacronistico e vetusto del paese. Quel giorno potrei comunque diventare campione svizzero!
Due parole sul karting in Ticino.
È poco conosciuto e molta gente non sa cosa voglia dire correre con questa piccola monoposto. Pensa che sia semplicemente una macchinina su cui divertirsi. Ma non è affatto così: ci vuole allenamento fisico, tanta concentrazione e tanto mentale.
Molti i piloti di formula 1 sono fra l’altro passati dal karting.
Vero, penso ai vari Verstappen, Leclerc e Norris, tanto per parlare di quelli che sono ancora in attività. E anche oggi, nelle poche pausa concesse dal calendario internazionale, si allenano con il go kart. Una scuola per diventare dei bravi piloti e dei campioni del mondo. Vedi Senna eVerstappen
A proposito di Charles Leclerc.
Lo ammiro moltissimo per la sua determinazione: non molla mai qualsiasi così succeda, esattamente come faceva nei kart.
Per finire: uno che non molla mai è suo zio…
Beh certo, lui è uno tosto. Gli faccio tanti auguri per il suo Locarno.
Ethan si riferiva a Remy Frigomosca, conducator imprescindibile della squadra verbanese.
M.A.
Molti i piloti di formula 1 sono fra l’altro passati dal karting.
Vero, penso ai vari Verstappen, Leclerc e Norris, tanto per parlare di quelli che sono ancora in attività. E anche oggi, nelle poche pausa concesse dal calendario internazionale, si allenano con il go kart. Una scuola per diventare dei bravi piloti e dei campioni del mondo. Vedi Senna eVerstappen
A proposito di Charles Leclerc.
Lo ammiro moltissimo per la sua determinazione: non molla mai qualsiasi così succeda, esattamente come faceva nei kart.
Per finire: uno che non molla mai è suo zio…
Beh certo, lui è uno tosto. Gli faccio tanti auguri per il suo Locarno.
Ethan si riferiva a Remy Frigomosca, conducator imprescindibile della squadra verbanese.
M.A.
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