La Procura di Lucca ha aperto un'inchiesta per danno ambientale sul concerto di Jovanotti, il Jova Beach Party, in programma a Viareggio tra il 2 e il 3 settembre. La magistratura ipotizza il reato di distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto. Per il momento, il procedimento è aperto contro ignoti e nessuna persona risulta iscritta al registro degli indagati. In Procura tutto nasce perché un’associazione ambientalista ha depositato uno studio del professor Giovanni Baccaro dell’università di Trieste relativi al "campionamento della vegetazione psammofila realizzato nell’area del Muraglione di Viareggio ad inizio agosto".
È emerso che, in sostanza, lo studio spiega che le piante presenti sull'arenile contribuiscono alla costruzione delle dune, ne aumentano l'altezza e le consolidano, contrastando l'erosione della spiaggia. Gli organizzatori del Jova Beach Party devono ora presentare all'amministrazione comunale la valutazione ambientale.
L'Agenzia regionale per la protezione ambientale regionale ha diffuso un testo in cui spiega che "la zona in cui è previsto il concerto è fortemente antropizzata per la presenza di un muro che delimita l’area e che la separa dal porto di Viareggio e pertanto, pur essendo una zona dunale, non rientra nella classificazione degli habitat naturali dunali".
È emerso che, in sostanza, lo studio spiega che le piante presenti sull'arenile contribuiscono alla costruzione delle dune, ne aumentano l'altezza e le consolidano, contrastando l'erosione della spiaggia. Gli organizzatori del Jova Beach Party devono ora presentare all'amministrazione comunale la valutazione ambientale.
L'Agenzia regionale per la protezione ambientale regionale ha diffuso un testo in cui spiega che "la zona in cui è previsto il concerto è fortemente antropizzata per la presenza di un muro che delimita l’area e che la separa dal porto di Viareggio e pertanto, pur essendo una zona dunale, non rientra nella classificazione degli habitat naturali dunali".