Per il Consigliere nazionale zurighese Roger Köppel e editore del settimanale Weltwoche le sanzioni dell'occidente, a cui anche la Svizzera ha aderito, rappresentano "una grave minaccia per la sicurezza". Accusato di simpatia verso Putin e la Russia a causa delle sue critiche alle sanzioni, in un'intervista alla "SonntagsZeitung" Köppel accusa gli altri media di parzialità. Tuttavia, nega qualsiasi simpatia per Putin: "Né io né altri rappresentanti UDC abbiamo mai lodato Putin o espresso simpatia per lui", afferma. "Ho condannato questa guerra fin dall'inizio e voglio che finisca!".
"Ma le sanzioni contro la Russia non funzionano", critica apertamente il parlamentare zurighese. "Putin procede imperturbabile, vincendo più che mai grazie agli alti prezzi dell'energia dovuti alle sanzioni e ha l'84% di approvazione da parte del popolo russo. Prima della guerra, questo sostegno era solo del 40-50%!". Cosa fare, dunque? Per Roger Köppel c'è solo una soluzione. "Se vogliamo che questa guerra finisca presto, dobbiamo negoziare con il presidente russo", ha dichiarato. Anche se lo consideriamo l'uomo più malvagio della terra. Altrimenti, l'economia svizzera potrebbe trasformarsi in una catastrofe e il mondo potrebbe precipitare nella più grande carestia degli ultimi 60 anni".
Cosa pensa degli aiuti militari occidentali? Inutile come il resto delle sanzioni, afferma Köppel, perché "non conosciamo i reali obiettivi di guerra del presidente russo. Questa politica potrebbe prolungare la guerra", ha dichiarato. Se non si può o non si vuole sconfiggere militarmente un avversario, non resta che negoziare. Definisce "scandaloso" il modo in cui la Svizzera sta privando gli imprenditori russi dei loro averi. "Il Consiglio federale ha abbandonato la neutralità senza riflettere", afferma lo zurighese secondo cui "i media hanno contribuito a questo, con un culto della demonizzazione di Putin che ci rende arroganti e ciechi rispetto ai nostri valori e interessi".
Secondo l'editore della Weltwoche, la Svizzera ha perso l'occasione di essere la "zona neutrale" affinché "i belligeranti possano negoziare la pace". Per Köppel, le conseguenze di questa ripresa delle misure sono "gravi": "I russi, una potenza mondiale con 6'000 testate nucleari, ci hanno inserito nella lista degli Stati ostili. La nostra sicurezza è seriamente minacciata".