Sport, 01 luglio 2022

Il medico-mostro che devastò l’America

Larry Nassar, accusato e condannato per aver abusato sessualmente di 500 ginnaste

LUGANO - Larry Nassar sta scontando in un carcere americano una pena che un giudice ha definito “come una condanna a morte”: oltre 170 anni di prigione per aver abusato sessualmente per una decina d’anni di 500 ragazze e ragazzine appassionate di ginnastica artistica e desiderose di successo. In palestra, a casa sua, negli uffici e soprattutto in un ranch del Texas, adibito a casa degli orrori, il tutto con la complicità dei coniugi rumeni Martha e Bela Karolyi, gli stessi che avevano formato Nadia Comaneci durante il regime comunista. Fra le vittime del mostro ci sono state anche atlete di grande livello, fra le quali Aly Raisman, capitano della nazionale americana e portavoce delle vittime del medico-osteopata di Farmington Hills, un villaggio di Michigan alle porte di Detroit.


La prima ad accusarlo fu Maggie Nichols: nel 2015 durante uno dei ritiri della nazionale USA al Karolyi Ranch in Texas questa esile ragazza chiese alla collega e amica Aly Raisman se alcune pratiche di Nassar fossero per così dire normali e autorizzate. Per caso, la sua allenatrice ascoltò la conversazione delle due ragazze e convocò i genitori di Maggie per renderli edotti dell’accaduto. La famiglia avvisò la federazione e il suo presidente Steve Penny disse loro di stare tranquilli e che avrebbe aperto un’indagine interna. In realtà se ne lavò le mani e, anzi, fece di peggio: occultò le prove che avrebbero potuto incriminare Nassar. Il bubbone scoppierà due anni dopo grazie ad un’inchiesta del quotidiano 'Indianapolis Star', che pubblica la testimonianza di 400 ginnaste. A quel punto il medico-osteopata è perduto e nel
2018 finisce davanti ad un tribunale e giudicato colpevole per aver abusato di 500 ragazze.


E i coniugi Karolyi? Malgrado le accuse e la condanna di Nassar per un po’ di tempo continuarono ad accogliere le atlete nel loro ranch sino a quando Simone Biles non dichiarò pubblicamente di essere una delle vittime di Nassar e di “stare male all’idea di dover tornare ad allenarsi al ranch”. Ma la storia non finirà lì. Grazie alle indagini su Nassar vennero coinvolti altri dirigenti, dottori, fisioterapisti e personaggi di spicco: tutti condannati civilmente e radiati dalla federazione. Lo scandalo ebbe riscontri anche nel resto del mondo: sull’onda delle denunce delle ginnaste statunitensi, diverse colleghe di altre nazioni presero coraggio e portarono alla luce squallide storie di abusi subiti dagli allenatori o dallo staff medico: in Gran Bretagna la campionessa olimpica Amy Tinkler e le sorelle Becky ed Elissa Downie denunciarono addirittura tutta la federazione britannica, rea di aver ignorato e nascosto le denunce fatte dalle ginnaste contro i loro allenatori. Ma ci furono altri casi in Germania, in Olanda, in Belgio, in Australia, in Canada, in Grecia e anche in Svizzera.


Nel Paese ellenico 24 atleti denunciarono gli abusi decennali subiti dai propri allenatori, definendo i comportamenti di quest’ultimi “simili alla tortura”. In Italia, le ginnaste Carlotta Ferlito e Sophia Campana) testimoniarono contro i loro aguzzini (i tecnici), che le offendevano per il proprio fisico, provocando fastidiosi disturbi psicologici e alimentari alle atlete.

JACK PRAN

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