Svizzera, 26 aprile 2022

Il Centro vuole inviare armamenti svizzeri all'Ucraina

Il partito del Centro è pronto a rompere un tabù e si dice favorevole a inviare materiale bellico all'Ucraina, nonostante la neutralità della Svizzera. A cominciare dal presidente Gerhard Pfister, il quale sulla piattaforma Twitter ha criticato la decisione del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di vietare l'esportazione, da parte della Germania, di blindati tedeschi che usano munizioni svizzere all'Ucraina (vedi articoli correlati).

Per Pfister, questa decisione sarebbe incomprensibile e secondo lui il Consiglio federale avrebbe dovuto autorizzare la consegna delle munizioni. Ha scritto che il governo ha il potere di autorizzare tale consegna se è nell'interesse del paese. Questo è il caso, sostiene il presidente del Centro, poiché la Svizzera aiuterebbe così una democrazia europea a difendersi. Il Consiglio federale è responsabile della "non assistenza" all'Ucraina, ha criticato.

Il presidente del Centro gode anche dell'appoggio
del suo partito. Al portale "20 Minuten", la consigliera nazionale di Basilea Elisabeth Schneider-Schneiter ha detto che "alla fine, anche la sicurezza della Svizzera è a rischio". Ha aggiunto che, secondo lei, Berna dovrebbe "ridiscutere" l'esportazione di materiale bellico.

Da notare che in ottobre il parlamento aveva adottato il controprogetto all'iniziativa popolare "Contro l'esportazione di armi verso paesi in preda alla guerra civile" che entrerà in vigore il 1° maggio. Finora, le esportazioni di armi verso paesi in guerra erano già vietate per ordinanza e il Consiglio federale poteva derogare a questa legge solo in circostanze eccezionali. D'ora in poi, saranno invece vietati per legge e Berna non avrà più alcun margine di manovra.

Ironicamente, questo inasprimento non avrebbe avuto luogo se il Centro non l'avesse approvato, insieme alla sinistra con lo stesso Gerhard Pfister che aveva votato a favore. L'UDC e il PLR, d'altra parte, si erano opposti.

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