Sport, 18 aprile 2022

Lugano, ottava semifinale di Coppa Svizzera dal 1931

Contro il Lucerna destini incrociati già in due altre occasioni (vittoriose)

LUGANO - Il Lugano non vince più la Coppa Svizzera da quasi 30 anni. Nel 1993 sconfisse in finale il Grasshopper di Elber, Sutter, Sforza e Vega. Poi, nel 2016, ci arrivò vicino: ma contro lo Zurigo, che era appena stato relegato in Challenge League, perse di misura (1-0), recriminando su un rigore fallito da Bottani. Nel complesso, dalla notte dei tempi, dagli Anni Trenta del secolo scorso ad oggi, il Lugano ha disputato sette semifinali (l’ottava è in programma giovedi a Cornaredo, avversario il Lucerna). Vi raccontiamo cinque partite che hanno segnato, ognuna a modo loro, la storia di questo club che, ricordiamolo, dalla creazione dell’ex trofeo Sandoz si è imposto per tre volte: nel 1931, nel 1968 e nel 1993. Praticamente ogni trent’anni.


17 marzo 1968
Lucerna-Lugano 2-4 ds

Reti: 36. Luttrop 0-1; 43. Wechselberger 1-1; 59. Simonetti 1-2; 69. Richter 2-2; 112. Simonetti 2-3; 116. Brenna 2-4 Lugano: Prosperi, Egli, Indemini, Signorelli, Pullica, Coduri, Brenna, Lusenti, Simonetti, Luttrop, Moscatelli (52. Chiesa) Arbitro: Schneuwly Spettatori: 16.500.

Semifinale da urlo, quella che va in scena il 17 marzo di un anno destinato a cambiare il mondo: il 1968. Nel calcio, tuttavia, si gioca ancora in modo sparagnino, poco propenso alle rivoluzioni. Lucerna e Lugano provano l’accesso alla finalissima in uno stadio gremito in ogni ordine di posto. Sono quasi in 17 mila sugli spalti, tantissimi i ticinesi che tifano Lugano. I bianconeri vivono una delle più belle stagioni della storia: la squadra viaggia nel gruppetto delle migliori in campionato, grazie ad un tecnico esperto quale Louis Maurer e ad un giocatore possente, Otto Luttrop . Un trascinatore! Le sue punizioni, poi, mettono i brividi. Proviene dalla Germania, così come il migliore del Lucerna, il bomber Richter. Fra i due si scatena una battaglia a distanza (segneranno un gol a testa). La partita è molto equilibrata e per deciderla sono necessari i supplementari, durante i quali esce fuori la superiore fisicità dei bianconeri. Il Lucerna è cotto e viene trafitto da Simonetti e Brenna. Finisce 2-4 (2-2 dopo 90 minuti).


21 marzo 1971
Mendrisiostar-Lugano 0-2

Reti: 53. Blättler 0-1; 69. Tippelt 0-2 Lugano: Prosperi, Coduri, Roth, Pullica, Berset, Dollmen, Luttrop (14. Boffi), Blättler, Tippelt, Brenna, Arrigoni Arbitro: Keller Spettatori: 6.500.

Derby inaspettato in semifinale. Al cospetto del Lugano, che naviga nelle parti medio-alte della massima serie nazionale, si presenta il Mendrisiostar (allora si chiamava cosi) di Giulio Sebastiani, compagine di Lega nazionale B bene attrezzata. Sulla carta non ci dovrebbe essere partita. I bianconeri non si dimenticano delle prodezze realizzate nei turni precedenti dai mo-mò, che hanno eliminato il Bienne ma soprattutto il fortissimo Basilea di Benthaus. L’atteggiamento della squadra di Sing viene dunque premiato: umile, intraprendente e rispettosa dei rivali, risolve a suo favore il match nel secondo tempo grazie alle reti di Roth e Tippelt. Praticamente privi di Luttrop, che a causa di un infortunio esce dopo appena quattordici minuti, gli ospiti giocano con grande attenzione e al Mendrisiostar non lasciano nessun spazio. Solo sul finale del primo tempo i locali sbagliano una clamorosa occasione con Allio. Forse il confronto avrebbe potuto prendere una piega diversa. Tantissimo pubblico allo stadio (6.500) e alla fine i tifosi del Lugano festeggiano la qualificazione alla finale di Coppa, 3 anni dopo averla vinta.


19 maggio 1992
Servette-Lugano 2-4 ds

Reti: 31. Zuffi 0-1; 64. Molnar 1-1; 76. Graciani 1-2; 87. Dobrovolski (rigore) 2-2; 116. Zuffi 2-3; 119. Graciani 2-4
Lugano: Philippe Walker (105. Marco Walker), Mauro Galvao, Morf (69. Pelosi), Penzavalli, Marco Walker, Hertig (66. Sylvestre), Graciani, Colombo, Tami, Zuffi. Arbitro: Galler Spettatori: 9.500

La regular season va male e la dirigenza cambia: fuori Marc Duvillard, dentro Karl Engel. In primavera i bianconeri si giocano la salvezza con le migliori di LNB ma si destreggiano al meglio in Coppa Svizzera. Dopo aver buttato fuori il Basilea, sono chiamati ad una impresa sul difficile campo delle Charmilles, avversario il Servette, una delle migliori squadre del paese. I ticinesi, guidato dal condottiero Engel, stupiscono: manovra fluida e ripartenze letali.
Vanno due volte in vantaggio ma a tre minuti dalla fine sono raggiunti da un rigore di Dobrovolski. I tempi supplementari fanno emere il peggio, visto che il portiere Philippe Walker si infortuna ed è costretto all’abbandono prematuro. Succede che il Lugano ha esaurito i cambi e allora ci si deve affidare ad un giocatore di movimento per ricoprire il delicatissimo ruolo. Poco male: a sostituire Philippe ci pensa (e bene) suo fratello! La squadra non si scompone e contro le facili previsioni uccide la partita nel finale con i gol di Zuffi e del compianto Graciani.


4 maggio 1993
Xamax-Lugano 2-3 ds

Reti: 49. Colombo 0-1; 57. Zuffi 0-2; 71. Käslin (autorete) 1-2; 92. Mauro Galvao (autorete) 2-2; 115. Subiat 2-3 Lugano: Walker, Morf, Mauro Galvao, Käslin, Sylvestre, Esposito (84. Hertig), Penzavalli, Colombo, Andrioli, Subiat, Zuffi (76. Jensen) Arbitro: Roduit Spettatori: 4.000.

Come controllare e dominare tatticamente una partita e complicarsi la vita: il Lugano, bello, brillante e padrone del gioco, va sul 2-0 dopo una sessantina di minuti. La squadra di Karl Engel commette però un errore e cioè quello di credere che la finalissima sia in cassaforte. E infatti, senza per altro dare impressione di aver rovesciato le dinamiche della semifinale, lo Xamax aggancia gli avversari al secondo minuto di recupero. Complice Mauro Galvao, autore di un gol ma nella propria porta ( su tiro del connazionale Adriano). Ma il Lugano ha ancora diverse armi da giocare e nei tempi supplementari decide a suo favore la sfida con Nestor Subiat, che sorprende Corminboeuf a cinque minuti dai calci di rigore. Per i bianconeri è la seconda finale consecutiva: un altro mattone per riscattare la sconfitta di un anno prima contro il Lucerna è stato posto. Adesso bisogna mettere l’ultimo. Euforico a fine gara coach Engel: “ Ci siamo complicati maledettamente la vita con quelle due sfortunate autoreti. Ma alla fine è uscito il nostro carattere e la nostra voglia di andare a Berna”. 



2 marzo 2016
Lucerna-Lugano 1-2

Reti: 2. Donis 0-1; 45. Schneuwly 1-1; 51. Donis 1-2
Lugano: Valentini, Veseli, Malvino, Djuric, Jozinovic, Sabbatini (86. Pusic), Rey, Crnigoj, Culina, Donis (76. Alioski), Tosetti (70. Datkovic) Arbitro: Schärer Spettatori: 11.107.


In pochi si ricordano di Anastasios Donis, attaccante greco che il Lugano ha prelevato in prestito dalla Juventus. Ha giocato una stagione a Cornaredo ma non ha certo lasciato il segno. Anche se, almeno in una occasione, ha fatto intravvedere le sue qualità. E l’occasione è la semifinale di Coppa contro il Lucerna (in trasferta). Sale infatti alla ribalta, segnando la doppietta che permette alla squadra di Zdenek Zeman di raggiungere la finale dopo 23 anni. Un gran risultato, se si considera le difficoltà che il Lugano ha incontrato durante la stagione. Rosa decisamente di scarsa qualità, un gioco che non decolla e, conseguenza inevitabile, salvezza che viene raggiunta soltanto all’ultima giornata di campionato. Ma a Lucerna i bianconeri compiono un piccolo capolavoro: imbrigliano infatti la manovra dei padroni di casa, costretti ad inseguire dopo appena due minuti. Il Lugano è dunque in finale, malgrado un rigore sbagliato da Sabbatini e nonostante sia costretto a giocare con un uomo in meno (espulso Djuric). Affronterà lo Zurigo, neo-relegato in B. Finirà male, come contro il Lucerna nel 1992.

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