Primo vero professionista dell’ era moderna, l’attaccante di Herisau ha visto crescere il nostro movimento ed è stato protagonista assoluto delle Series - ovverossia dei playoff - sin dai primi anni della loro introduzione, avvenuta nel 1985, diventandone uno dei simboli: 4 titoli e 7 finali con il Lugano, roba da sballo, prima di passare la mano ed approdare a Zugo, dove vincerà ancora nella stagione 1997/1998. Il capitano del cuore del Grande Lugano, che abbiamo sentito nei giorni scorsi, oggi allena nel settore giovanile dell’Ambrì Piotta, una scelta che ha fatto storcere il naso ai tifosi HCL .
Dice a proposito l’appenzellese: “Sono andato a lavorare al fianco di gente che conoscevo già, con tecnici che hanno le mie stesse idee hockeistiche, Manuele e Daniele Celio. Ad Ambrì mi trovo bene e sono stato accolto nei migliori dei modi. Mi sono inserito perfettamente in una realtà per me inedita”. Intanto però è tempo di playoff: da venerdì scorso, dopo la parentesi dei pre-playoff, è aperta la caccia allo Zugo, detentore del titolo.
Allora Jörg: diamo una occhiata alle sfide dei quarti di finali. Come andranno a finire?
Difficilissimo dirlo, si parte da zero e tutto può cambiare rispetto alla regular season. Certo, restano i valori espressi nella prima parte del campionato ma ora ci sono nuovi stimoli. Fondamentale sarà gestire la pressione. Tornando alla domanda: credo saranno tutte partite molto equilibrate e alla fine dovrebbero passare Zugo, Friborgo, Zurigo e Davos. Secondo me i grigionesi saranno gli unici a far saltare il banco, nel senso che tutte le altre teste di serie andranno avanti.
E il Lugano?
Contro lo Zugo sarà una sfida terribile. Sulla carta i campioni svizzeri hanno qualcosa in più, anche se poi a contare saranno altre cose: la gestione del gioco, la fisicità, i portieri e il famoso momentum. La squadra di Tangnes parte favorita ma i bianconeri hanno la qualità e la giusta mentalità per fare la sorpresa. Recuperato Schlegel, ora sono pronti: lo Zugo farà bene a diffidare…
Chi ha mancato per poco i playoff è stato l’Ambrì Piotta.
I leventinesi hanno dato tutto. Hanno vissuto due settimane di grandi emozioni recuperando 10 punti al Berna e qualificandosi per i pre-playoff. Quasi una impresa. Poi contro il Losanna se la sono giocata. Peccato che abbiano perso tanti punti nella fase centrale della regular season. Forse è stato in quel periodoche hanno compromesso le loro chances di andare lontano. Quel Juvonen, però, che portiere!
Lei è uno dei giocatori che ha vinto di più in Svizzera. Con Davos, Lugano e Zugo.
Ho vinto i primi due titoli nei Grigioni proprio nei due anni precedenti all’introduzione dei playoff. Poi a Lugano ho vissuto la fase più importante della mia carriera: tante emozioni, tante vittorie ma anche qualche delusione (come la finale persa contro il Berna del 1989). Il tutto in un contesto eccezionale. Il Lugano era entrato di prepotenza fra le squadre più forti della Confederazione e ciò non piaceva troppo Oltre Gottardo. Non caso vincerà 7 titoli. Quattro dei quali con Eberle in pista (ride, ndr).
Il titolo più bello e quello più difficile vinto da Eberle?
Il primo con il Davos, dopo tanti anni di digiuno grigionese, e il primo con il Lugano e lo Zugo, perché in precedenza le due società non lo avevano mai vinto.
Eberle è considerato un uomo playoff.
Non tocca a me dirlo. Credo comunque non sia facile acquisire la giusta mentalità per disputare la post-season. Ci vuole carattere, concentrazione, intensità agonistica, fisicità ed un gruppo solidale. Naturalmente ci vuole anche la qualità ma non sempre la squadra più forte alla fine la spunta. Conta moltissimo lo stato di forma: nel mese decisivo capita spesso che alcune compagini si smarriscano. È successo più volte.
Quali saranno secondo lei gli uomini che decideranno questi playoff?
Ce ne sono parecchi. Saranno i leader delle rispettive squadre, coloro che sanno salire in cattedra al momento giusto. Due nomi? Hofmann e Genoni. Quest ’ultimo è il migliore nel ruolo in Svizzera. E tutti sappiamo quanto sia importante un portiere nell’economia del gioco di squadra, soprattutto nei playoff.
M.A.