Sport, 17 marzo 2022

“Abbiamo scritto pagine memorabili di ciclismo”

Il presidente Marzio Cattani racconta i 46 anni di storia del VC Monte Tamaro

LUGANO - Marzio Cattani è il presidente di uno dei club più giovani e dinamici del ciclismo ticinese e nazionale: il Velo Club Monte Tamaro, che fra qualche mese compirà 46 anni. Fu infatti fondato l’8 ottobre 1976 grazie ad un ristretto gruppo di amici, fra i quali il padre dell’attuale numero 1, Dante Cattani. Di questa società, che ha fatto conoscere al mondo corridori come Rocco Cattaneo e Mauro Gianetti ed ha pure organizzato i Mondiali del 1996, oggi vi raccontiamo le tappe fondamentali di un percorso appassionante e ricco di soddisfazioni. La parola dunque al presidente.


Marzio Cattani: il VC Tamaro nasce nel 1976. Una bella storia.
Il Velo club Tamaro, divenuto poi nei primi anni Ottanta Velo club Monte Tamaro, nacque soprattutto dal desiderio di offrire ai giovani della valle un’opportunità di avvicinarsi allo sport fornendo un’occasione di svago e d’impegno sportivo in contrapposizione alle prime insidie di una società che stava rapidamente cambiando. Fu sicuramente Dante Cattani, attivo in quegli anni nel Velo club Lugano, ad avere l’idea e dare la spinta necessaria. Lo accompagnarono in questa avventura gli amici di sempre Primo Pianezzi, Rodolfo Minazzi, Egidio Cattaneo e Alfredo Rangoni. Tre giovani corridori accettarono questa nuova sfida e si tesserarono per primi tra le fila del Velo club: Rocco Cattaneo, Alberto e Gianni Cattani. L’assemblea costitutiva dell’8 ottobre del 1976 segnò ufficialmente l’inizio dell’attività.


Ci parli dei fondatori.
Erano sicuramente animati da grande passione ed entusiasmo. In breve riuscirono a dare una solida struttura al club sia sul piano organizzativo che sportivo. Mio padre Dante, grazie alla sua grande esperienza prima da corridore e poi da dirigente, si occupò soprattutto dell’aspetto sportivo, organizzando gli allenamenti e definendo il programma delle gare. Io mi sono trovato catapultato sin da giovanissimo in questo magnifico mondo sballottato di gara in gara su e giù per il Ticino e in giro per la Svizzera. Da qui è nata la mia passione per la bicicletta. Papà mi ha contagiato in molti campi compreso anche quello professionale. Ora da quattro anni sono presidente del Velo Club Monte Tamaro e di questo sono molto onorato!


Nella Valle del Vedeggio il ciclismo è sempre stato uno sport molto seguito.
Sì, ha sempre goduto di grande interesse. Si parla già dell’esistenza di un Velo club Monte Ceneri attorno agli anni ‘20 del secolo scorso. La passione per la bicicletta è sempre stata grande e su queste strade nella prima metà del secolo sono nati campioni a livello nazionale. Ricordiamo in particolare Bruno Masoni, campione svizzero nel 1920 e 1921, Luciano Albertoni negli anni 50 , Dante Cattani tra il 1947 e il 1951, primo nel Campionato di Zurigo, nel Giro dei Quattro Cantoni e nel Giro del Lago Lemano e soprattutto Remo Pianezzi, il corridore che arrivò più lontano di tutti diventando professionista con importanti vittorie e ben 4 partecipazioni al Tour de France, due al Giro d’Italia e quattro Tour de Suisse sempre al fianco del grande Hugo Koblet tra il 1947 e il 1956. In questo storico contesto di grande passione la fondazione del VC Tamaro, è quasi una cosa naturale e non nasce dal nulla ma su basi solide costituite dagli esempi tracciati da questi ed altri pionieri. 



Il VC Tamaro ha formato ottimi corridori: Cattaneo, Gianetti e Zucconi.
È incredibile pensare che in quasi 50 anni d’attività siamo riusciti a formare corridori che hanno saputo fare tanta strada. Rocco Cattaneo, Mauro Gianetti, Pietro Zucconi rappresentano sicuramente l’espressione del ciclismo che conta, di un ciclismo segnato e contraddistinto da successi e vittorie in campo internazionale. Più avanti anche Noé Gianetti, agli inizi del nuovo secolo, riuscì a fare il salto di categoria e passare professionista. Tornando ai giorni nostri: siamo estremamente orgogliosi di poter di dire di aver formato un corridore del livello di Filippo Colombo, un vero talento che saprà regalarci enormi soddisfazioni nella mountain bike. Quest’anno si è poi aggiunta un’altra piacevolissima novità: il passaggio al professionismo di un’altra nostra atleta, Linda Zanetti che proprio in questi giorni ha debuttato in una corsa in Belgio e sabato scorso alle Strade bianche!


Tornando ai vostri big.
Inizio da Rocco, talento straordinario, scalatore di primo piano, elemento di spicco del ciclismo svizzero degli anni Ottanta soprattutto a livello giovanile. Con la nazionale ottiene vittorie importanti nelle maggiori corse a tappe riservate ai dilettanti come il GP Guglielmo Tell, il Giro della Svizzeraorientale e il Giro del Ticino, partecipazioni a mondiali e risultati di spessore al Tour de l’Avenir. Poi il passaggio al professionismo con un indelebile ricordo legato al Tour de Suisse del 1987 nel quale termina terzo nella tappa di montagna con arrivo a Scuol e quinto nella classifica generale finale. Per parlare di Mauro e della sua carriera sportiva occorrerebbe una pagina intera! Risultati straordinari come il secondo posto ai Mondiali di Lugano nel 1996 e le vittorie alla Liegi Bastogne Liegi, all’Amstel Gold Race nel 1995 l’hanno proiettato di diritto nell’élite del ciclismo internazionale e nel mondo dei “grandi” di questo sport! È bello ricordare anche la carriera di Pietro Zucconi, brillante protagonista nelle categorie giovanili che lo hanno proiettato nel mondo del professionismo dove ha ottenuto significativi i risultati contraddistinti dalla partecipazione a due Giri di Spagna, due Giri di Svizzera, tre Giri di Romandia e numerose classiche internazionali.


Il VC Tamaro ha grande tradizione ed è conosciuto anche nel mondo.
L’aver sfornato corridori di questo spessore unito al meticoloso lavoro di formazione a livello giovanile ci ha sicuramente permesso di acquisire una certa visibilità anche oltre i confini cantonali.


Come si diceva prima, avete organizzato grandissimi eventi. Uno su tutti i Mondiali del 1996.
I Mondiali a Lugano nel 1996 sono stati una grande avventura, una bellissima storia, uno splendido successo. Così si potrebbe sintetizzare l’esito di un’organizzazione che ha portato in Ticino un evento che ancora oggi viene ricordato come uno dei più importanti a livello di entusiasmo, di coinvolgimento e di partecipazione popolare! Per un piccolo club come il nostro, essere riusciti a realizzare il tutto in modo impeccabile e soprattutto in meno di un anno, dopo la rinuncia a sorpresa di Wil, trasforma un’impresa all’apparenza proibitiva in un piccolo grande miracolo probabilmente irripetibile!


Ora puntate anche sulla mountain bike.
Un capitolo importante, fondamentale nella storia più recente del club. Un progetto nato nei primi anni del 2000 su iniziativa di Daniele Zucconi che propose di orientare l’attività verso la mountain bike. In quegli anni si stava perdendo attrattività, i giovani inesorabilmente si allontanavano dalla bici su strada confrontati con i troppo pericoli che questa pratica comportava. La MTB offriva un’alternativa valida, sicura e anche moderna. Dani coglie l’opportunità e in pochi mesi crea una prima squadra. Il successo è immediato e in poco tempo il movimento cresce e si consolida diventando un modello nel panorama ciclistico cantonale e nazionale. Oggi possiamo contare su una quarantina di corridori e su una struttura tecnica di prim’ordine. La forza del club sta proprio qui, nell’accurato e meticoloso lavoro di formazione portato avanti da nostri allenatori.


Con Filippo Colombo punta di diamante.
Sì, lui è indiscutibilmente la punta di diamante di un movimento che parte dai più piccoli, 5 o 6 anni, toccando tutte le categorie. Filippo è ormai diventato un grande della MTB, uno dei migliori al mondo. Il futuro è suo. I suoi successi internazionali, la partecipazione alle recenti Olimpiadi l’hanno proiettato in una dimensione mondiale ma lui è sempre rimasto molto legato al club che l’ha lanciato e appena può affianca i nostri giovani negli allenamenti. Per tutti Pello rappresenta uno stimolo fondamentale e fa da traino a tutto il movimento. I nostri giovani stravedono per lui, è il loro modello, il loro idolo.


Il ciclismo ticinese è in crisi: come vi muovete?
È vero, una certa crisi si sente ma si nota anche un’incoraggiante ripresa. Ticinocycling e tutti i club stanno svolgendo un enorme lavoro di formazione e propaganda. Fondamentale è mettere i ragazzi nelle condizioni di praticare il ciclismo in tutta sicurezza! La MTB può essere una risposta ma non deve essere l’unica. Bisogna riuscire a creare delle strutture adatte per pedalare in sicurezza anche sulle strade! È in momenti di crisi che bisogna investire, non si deve aver paura o dubbi! La bicicletta “tira di brutto” grazie anche al successo e alla grande diffusione della e-bike e in questo senso anche la politica deve cavalcare l’onda.


Rocco Cattaneo è sempre attivo nel club.
È più che mai attivo, la sua esperienza di dirigente nei consessi mondiali ed europei del ciclismo ci permette di tenere importanti contatti a livello di organizzazione di grandi eventi. Non parliamo poi della sua passione per la bicicletta e l’attaccamento al velo club. La maglia giallonera è la sua seconda pelle e non passa giorno che non lo si possa vedere sfrecciare sulle nostre strade con la medesima determinazione e classe che l’hanno accompagnato nella sua carriera da corridore!

M.A.

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