Secondo quanto comunicato dalla direzione, dal punto di vista strettamente clinico sia l’intervento che il decorso post-operatorio sono stati eseguiti correttamente. La procedura chirurgica effettuata – una combinazione di cifoplastica e vertebroplastica – viene indicata come altamente specialistica e praticata in pochi ospedali svizzeri. Il decorso è stato descritto come positivo, con miglioramento della condizione clinica generale della paziente.
Reparto “misto”, ma previsto dal regolamento
L’ospedale conferma che la paziente è stata effettivamente ricoverata fuori reparto (neurochirurgia), in medicina interna all’11° piano, a causa dell’assenza di posti letto disponibili in reparto specialistico. Questa prassi – precisano – è conforme alla regolamentazione interna, che consente il ricovero fuori reparto nei casi non complessi. La presenza in una camera tripla è attribuita alla copertura assicurativa della paziente, classificata in regime di camera comune.
Isolamento preventivo per protocollo
Il 12 aprile una delle due compagne di stanza ha manifestato sintomi febbrili risultando positiva al virus respiratorio RSV. La direzione afferma che, secondo protocollo, la paziente positiva è stata isolata, mentre le altre due – tra cui la testimone – sono rimaste in isolamento preventivo per 48 ore. L’isolamento è stato revocato al termine del periodo, non essendo emersi sintomi.
Un contesto difficile e riconosciuto
La direzione ammette che la presenza di pazienti “caratteriali” o disorientati – soprattutto in ambito geriatrico – può rappresentare una difficoltà per la convivenza nel reparto. Tali condizioni, unite al dolore fisico e alle comorbidità già note (insonnia, apnee notturne, sindrome delle gambe senza riposo), potrebbero aver inciso sulla percezione soggettiva negativa dell’esperienza.
Verso un contatto diretto con la paziente
La direzione sottolinea che il questionario compilato dalla paziente è stato regolarmente raccolto e inserito nel sistema Qualypoint, che monitora le segnalazioni. È prassi – si precisa – contattare direttamente il paziente quando emerge una lamentela formale. A questo proposito, un colloquio personale con la paziente sarà proposto, così come con il responsabile del turno coinvolto, per raccogliere elementi più dettagliati.
Strutture inadeguate, rinnovamento in corso
Infine, la direzione ricorda che la situazione strutturale dell’ospedale Civico è ben nota, e proprio per questo è in corso un progetto di ristrutturazione che prevede la realizzazione di sole camere doppie e singole. Una riforma che, si legge nella nota, porterà beneficio anche ai pazienti assicurati in regime comune, come nel caso qui segnalato.
Fonte MDD, 18.5.2025