LUGANO - Per circa una decina di minuti il Lugano ha dato l'impressione sia in casa contro lo Zugo che a Davos di poter far suo il match e rilanciare le proprie quotazioni in chiave-playoff diretti. Gioco a tutto campo, pressing aggressivo, Arcobello a dettare il gioco e Morini a trascinare. Poi, come spesso e volentieri succede in seno alla squadra bianconera, è bastata la solita amnesia difensiva per permettere ai Tori e ai grigionesi di tornare in partita. Ancora una volta, sissignori, grazie ad una rete in inferiorità numerica (di Rasmussen). Era già successo venerdì in casa contro lo Zugo!
A questo punto il Davos ha preso coraggio e pur concedendo il controllo del disco agli avversari, ha potuto portare avanti il proprio piano di partita, con veloci verticalizzazioni che hanno messo in difficoltà i ticinesi. La rete del primo vantaggio locale di Prassl non deve dunque stupire anche se, ad onor del vero, i bianconeri avrebbero potuto passare almeno in un paio di circostanze.
Nel periodo conclusivo, la squadra di Mc Sorley ha calato il ritmo (è subentrata una certa stanchezza) e il Davos si è difeso con ordine, segnando addirittura il 3-1: ancora in inferiorità numerica! Inquietante e incredibile: in due partite il Lugano ha incassato tre gol in shorthand. I buoi sembrano così usciti dalla stalla, i playoff diretti sono lontanissimi.