*Dal Mattino della Domenica
Lo scorso 5 gennaio a Nurbu Gaun, in Nepal, è stato inaugurato un ponte lungo circa 60 metri e dedicato ad Attilio Bignasca, scomparso quasi due anni fa. La figlia Antonella dice di aver voluto ricordare suo papà con qualcosa che restasse nel tempo.“ Con mio marito Carlo abbiamo subito pensato al Nepal e all’associazione Mani per il Nepal. Conosciamo da tempo Daniele Foletti e abbiamo già collaborato con lui per altri progetti (una scuola e un altro ponte). Daniele conosceva bene mio papà e l’idea gli è piaciuta molto (anche lui ha dedicato un ponte ai suoi genitori) e si è prontamente attivato. Un ponte ha anche un valore simbolico perché ha la funzione di unire e mi piace pensare che – da qualche parte – mio papà possa sorridere e vegliare su chi attraversa il ponte. E se ci fosse qualcosa da sistemare, beh, l’occhio dell’impresario se ne accorgerebbe subito… Malgrado la pandemia, tutto è andato per il meglio e il ponte è stato realizzato nei tempi previsti. Abbiamo ricevuto aggiornamenti regolari sull’avanzamento dei lavori, con tanto di foto e il fatto che Daniele fosse presente all'inaugurazione ha in qualche modo rafforzato il legame con il Ticino”.
Per arrivarci la strada è tortuosa:
Kathmandu-Tumlintar in aereo 50 minuti; Tumlintar-Num 6 ore di Jeep; Num-Seduwa a piedi per 7 ore: per terminare altre 10 ore a piedi per giungere a Nurbu Gaun. Il ponte si trova a 2’200 metri sopra il livello del mare.
Impressionante la modalità di trasporto dei cavi portanti in acciaio, del diametro di 4 centimetri e della