SAN REMO (Italia) – Sta facendo ancora discutere l’esibizione di martedì sera di Achille Lauro che ha aperto il Festival di Sanremo, chiudendo la sua canzone inscenando un auto-battesimo. “Ha confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e in generale il mondo dello spettacolo. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del battesimo in un contesto insulto e dissacrante. Basterebbe non pagare il canone Rai per non farsi offendere così a domicilio”, sono state le dure parole del vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta.
Molto più simpatiche e meno dure le parole usate, invece, dall’”Osservatore Romano”, la cui reazione era stata “invocata” – scusate il giro di parole – da Fiorello durante il suo intervento. “Volendo essere trasgressivo a tutti i costi, il cantante si è rifatto all’immaginario cattolico. Niente di nuovo, non c’è stato nella storia un messaggio più trasgressivo del Vangelo. Da questo punto di vista difficilmente dimenticheremo la recita del Padre Nostro, in ginocchio, di un grande artista rock come David Bowie. Non ci sono più i trasgressori di una volta”, sono state le parole del direttore Andrea Monda.
Insomma, come al solito Achille Lauro divide e fa parlare di sé, ma c’è chi riesce a parlarne con un approccio morbido, divertente e sarcastico.