Sport, 27 dicembre 2021

La Spengler manca… ma lo stop era inevitabile

Il tentativo di salvare in qualche modo il torneo di Davos era comunque apparso un azzardo

DAVOS – Non è fine anno, e precisamente dal 26 dicembre al 31, senza Coppa Spengler… gli amanti dell’hockey e quelli che sono cresciuti con l’appuntamento fisso del torneo davosiano da ammirare in tv, o dal vivo, sicuramente capiranno e in qualche modo “soffriranno” per il secondo annullamento consecutivo della competizione. Ma… diciamolo subito: l’annullamento era inevitabile. Non solo per i 17 casi di covid scoperti in seno ai padroni di casa, ma già dopo (e anche prima) il forfait dell’Ambrì e del Team Canada si era capito che disputare il torneo non sarebbe stata la scelta più saggia.
 
 
Vero, la Spengler è fondamentale per le casse del Davos, che in quei 6 giorni può mettere a bilancio anche 7-8 milioni (già venuti meno lo scorso anno), ma con la situazione che ahinoi stiamo vivendo da ormai due anni.. era veramente sembrato un azzardo trasferire le sei squadre, e tutti i tifosi, in terra grigionese.
 
 
Gli organizzatori, ovviamente, hanno provato a fare il loro lavoro, trovando due squadre in un “amen” per sostituire sia i leventinesi che i canadesi – Slovan Bratislava e il Bern Selection – ma anche quell’opzione sembrava un controsenso. Si parla di evitare contatti, di evitare gli assembramenti e invece si sarebbero
mischiati gli spogliatoi di Berna, Bienne e Langnau… con tutto quello che ne può conseguire.
 
 
Alla fine tutti si sono arresi, con buona pace dello stesso Davos che quasi sicuramente – come successo ad Ambrì e Ginevra – dovrà andare in quarantena, a causa dell’assedio della variante Omicron che rischia di mettere in ginocchio l’intero campionato. Fermare il contagio è quasi impossibile e, nonostante la vaccinazione che per lo meno eviterà conseguenze gravi a tutti, c’è da chiedersi se il buon presidente Lombardi non abbia ragione nel proporre l’interruzione anticipata del campionato, evitando di tornare in pista a inizio 2022.
 
 
Sicuramente la Lega ci starà riflettendo, anche considerando la pausa prevista per le Olimpiadi, ma c’è da considerare anche altri fattori come ad esempio il pubblico e la collettività. Bloccare la stagione potrebbe anche portare a un freno delle vaccinazioni: permettere solo ai vaccinati di potere assistere dal vivo alle partite potrebbe anche spingere qualche scettico a mettere da parte qualsiasi forma di dubbio e proteggersi, cosa che aiuterebbe l’interà società.
 
 
Per capire cosa accadrà non ci resta che attendere ancora qualche settimana (o giorni).

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