Sport, 02 dicembre 2021

Il Lugano si è fermato a Berna: una sosta più che uno stop

Dopo 4 vittorie consecutive, i bianconeri ieri sera sono inciampati al cospetto dell’YB: la classifica resta comunque ottima

BERNA – YB-Lugano 0-1. Rete, e che rete, di Lovric. Così si è chiuso ieri sera il primo tempo del recupero della quarta giornata di Super League sul sintetico del Wankdorf. Con questo risultato i bianconeri avrebbero raggiunto il Basilea al secondo posto in classifica, con 29 punti, a -2 dallo Zurigo e a +7 sugli stessi bernesi. Un po’ tutti ci avevamo creduto e sperato, nonostante i campioni svizzeri in carica avessero avuto molte più occasioni da rete al cospetto di un Lugano cinico, capace di andare a bersaglio in occasione dell’unica opportunità avuta nei primi 45’.
 
 
Ci avevamo creduto e sperato, appunto, perché il fallo da rigore di Sabbatini a inizio ripresa, non solo ha rimesso le cose in parità, ma ha anche dato ancora più slancio e vigore all’YB che, dai e ridai, alla fine hanno trovato la via giusta per impallinare ancora due volte Saipi, fino a imporsi per 3-1. Il risultato, ovviamente, lo conosciamo tutti, così come la classifica, con i bianconeri ancora terzi, ma con 26 punti, e con 1 lunghezza di vantaggio sugli stessi gialloneri, ma resta il fatto che questo inciampo dei sottocenerini può essere visto più come una sosta che una vera e propria fermata del loro
superlativo cammino.
 
 
Dopo 4 vittorie consecutive, un capitombolo era anche da mettere in preventivo, specialmente a Berna, dove perdere non è così una cosa fuori dal mondo. Resta chiaramente il rammarico di quel rigore che ha cambiato i binari del match: dopo l’eliminazione europea dalla Champions, dopo l’esclusione dalla Coppa Svizzera e in ritardo di 9 lunghezze dallo Zurigo, sarebbe stato interessante vedere come avrebbero retto i nervi dei campioni in carica in caso di vantaggio prolungato del Lugano. E in quel caso, portare via il bottino pieno dal Wankdorf non sarebbe neanche stato un’utopia.
 
 
Ma tant’è… in ogni caso, pur soffrendo come logico che sia, i ragazzi di Croci-Torti hanno dato dimostrazione di esserci, di conoscere il proprio potenziale, di sapersi anche difendere con le unghie e con i denti, e anche per questo, il ritorno da Berna deve essere accolto col sorriso: quest’anno, dalle parti di Cornaredo, ci si può davvero divertire. Col chiaro imperativo, però, di non fare regali ai propri avversari, di restare concentrati per 95’ e di sfruttare i contropiedi e le ripartenze, senza sbagliare quei passaggi decisivi nei momenti topici delle sfide.

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