Le persone che hanno già ricevuto la prima dose di vaccino devono potersi sottoporre gratuitamente ai test necessari per il rilascio del certificato COVID fino alla fine di novembre. Questa la proposta adottata dal Consiglio federale nella sua seduta del 24 settembre 2021 e posta in consultazione. Per aver tempo per la consultazione, il Consiglio federale proroga di dieci giorni, cioè fino al 10 ottobre, l’assunzione dei costi dei test per tutti. Propone inoltre di agevolare l’accesso al certificato COVID ai turisti mediante l’istituzione di un apposito organo nazionale di notifica.
Dopo averne dibattuto a fondo, il Consiglio federale resta dell’opinione che non sia compito della collettività finanziare i test per le persone che non si vogliono vaccinare. La settimana scorsa sono stati eseguiti 600 000 test per il rilascio del certificato COVID. Con l’arrivo del freddo, il numero di test aumenterà probabilmente a un milione alla settimana. Questo significa che in caso di proroga illimitata della copertura dei test la Confederazione dovrebbe sostenere costi settimanali per circa 47 milioni di franchi.
Netto aumento delle vaccinazioni
Il Consiglio federale è consapevole che per molte persone decidere se farsi vaccinare o meno è un passo difficile. Quale contromisura alla situazione critica degli ospedali, il 13 settembre è stato esteso l’obbligo del certificato. Quest’estensione, unitamente alla situazione epidemiologica e all’aumento dei ricoveri, ha probabilmente indotto molte persone a farsi vaccinare dopo le ferie estive. All’inizio di agosto, infatti, si somministravano su tutto il territorio nazionale circa 8000 prime dosi al giorno e a metà settembre circa 20 000. Recentemente si è passati a circa 30 000.
Prorogata la gratuità dei test
Considerato l’aumento delle vaccinazioni, il Consiglio federale propone che la Confederazione finanzi ancora fino alla fine di novembre i test (test antigenici rapidi e test PCR salivari aggregati) delle persone che hanno ricevuto la prima dose, ma non hanno ancora il certificato. In questo modo è garantito che anche chi ha bisogno di più tempo per decidere non debba sostenere costi a causa dell’estensione dell’obbligo del certificato. Il Consiglio federale sottopone la proposta alla consultazione dei Cantoni, delle parti sociali e di altri ambienti, che avranno tempo fino al 28 settembre per esprimersi. La decisione è prevista nella seduta del 1° ottobre.
Per aver tempo per la consultazione e incentivare l’aumento delle vaccinazioni, il Consiglio federale posticipa di dieci giorni, dal 1° al 10 ottobre, il termine a partire dal quale i costi dei test antigenici rapidi finora assunti dalla Confederazione dovranno essere pagati di tasca propria. Fino a questa data tutti i test antigenici rapidi saranno rimborsati, inclusi quelli per il rilascio del certificato COVID.
Spese supplementari per circa 280 milioni di franchi
L’aumento, dal 13 settembre, del fabbisogno di test per i certificati COVID e la proroga di dieci giorni dell’assunzione dei costi genereranno spese supplementari stimate a 160 milioni di franchi. A questi se ne dovrebbero aggiungere altri 120 con il prolungamento fino alla fine di novembre del finanziamento dei test delle persone che hanno ricevuto soltanto la prima dose di vaccino.
Continuare a promuovere la vaccinazione
In ragione della bassa copertura vaccinale della popolazione, per la Svizzera si prospetta un inverno difficile. È vero che nelle ultime settimane i contagi e i ricoveri sono calati, ma il loro numero è ancora alto. Quando nei prossimi mesi la vita sociale riprenderà a svolgersi prevalentemente al chiuso, la circolazione del virus probabilmente ricomincerà a crescere e gli ospedali saranno di nuovo sotto pressione. Soltanto un netto aumento della copertura vaccinale permetterebbe di continuare a contenere la circolazione del virus. La vaccinazione è gratuita e sicura e protegge molto bene da un’infezione. Inoltre, chi si contagia