Svizzera, 21 settembre 2021

"Aumentare le tasse sul CO2 non contraddice la volontà popolare?"

Venerdì Simonetta Sommaruga ha presentato i contorni della nuova legge sul CO2, legge che sostituirà quella respinta in votazione popolare lo scorso 13 giugno. Pur rinunciando a introdurre nuove tasse, la direttrice del DATEC ha annunciato che verranno aumentate quelle già esistenti. Una decisione che, per il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri, contraddice la volontà popolare e che lo ha spinto a inoltrare un'interpellanza al Consiglio federale in cui si chiede se l'esito della votazione del 13 giugno non imponga invece non solo la rinuncia a nuove tasse ma anche l'aumento di quelle già esistenti.

"La decisione di aumentare la tassa sul CO2 – si legge nell'interpellanza di Quadri - contraddice la volontà della maggioranza dei votanti che, il 13 giugno, ha respinto la penalizzazione finanziaria dei cittadini quale strumento per tentare di ridurre le emissioni di CO2 della Svizzera le quali, è bene ricordarlo, rappresentano lo 0,1% di quelle mondiali, e sono quindi irrilevanti in un bilancio globale".

L'esponente leghista chiede inoltre, visto che il Consiglio federale ha deciso di puntare sulla mobilità elettrica, se non è sua intenzione di ritardare lo spegnimento delle centrali nucleari esistenti e di valutare di costruirne una nuova, in modo da assicurarsi l'approvvigionamento di energia elettrica in futuro.

Di seguito il testo integrale dell'interpellanza di Lorenzo Quadri:

Interpellanza al Consiglio federale

Politica climatica del CF: e la volontà popolare?


La direttrice del DATEC ha annunciato negli scorsi giorni che entro fine anno sarà pronta la proposta di nuova legge sul CO2, che andrà a sostituire quella respinta dalle urne lo scorso 13 giugno.
La
futura legge sul CO2, è stato dichiarato, non contemplerà nuove tasse. Aumenterà però quelle già esistenti. Del resto, ad inizio luglio, quindi a poco più di tre settimane dalla bocciatura popolare dell’(allora) nuova legge sul CO2, il CF ha annunciato un aumento del 25% della tassa sul CO2, che dal 1° gennaio 2022 passerà da 96 a 120 Fr/t. Dunque un aggravio fiscale in piena crisi economica.

Detta decisione contraddice la volontà della maggioranza dei votanti che, il 13 giugno, ha respinto la penalizzazione finanziaria dei cittadini quale strumento per tentare di ridurre le emissioni di CO2 della Svizzera le quali, è bene ricordarlo, rappresentano lo 0,1% di quelle mondiali, e sono quindi irrilevanti in un bilancio globale.

Il CF, per il tramite della direttrice del DATEC, ha inoltre ribadito l’intenzione di puntare sulla mobilità elettrica, sia individuale che pubblica. La mobilità elettrica comporta, è evidente, la disponibilità di elettricità.

Chiedo al CF:

- Non reputa il CF che il rispetto della volontà popolare espressa il 13 giugno imporrebbe non solo – come è ovvio – la rinuncia all’introduzione di nuove tasse, ma anche all’aumento di quelle esistenti?

- Non reputa il CF che annunciare un aumento del 25% della tassa sul CO2 a tre settimane di distanza dalla bocciatura della nuova legge sul CO2 sia – per quanto conforme alla legge in vigore - irrispettoso della volontà popolare?

- Visto che il CF punta sull’elettrificazione della mobilità: è intenzione del CF, al fine di disporre dell’energia necessaria, ritardare lo spegnimento delle centrali nucleari esistenti e programmarne la costruzione di una nuova?

Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi

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