Sport, 11 luglio 2021

Una finale da tripla: tra Wembley e Braveheart all’italiana

Questa sera Italia e Inghilterra si contenderanno lo scettro di regina europea: una sfida equilibrata che promette spettacolo

LONDRA (Gbr) – Lo scenario è quello spettacolare di Wembley, gremito quasi in ogni ordine di posto (in barba al covid). Le sfidanti sono tra le più leggendarie del calcio europeo: l’Italia e l’Inghilterra. In palio c’è la coppa per nazioni più ambita a livello continentale: quella di Campione d’Europa. EURO 2020, quindi, si chiude questa sera con una finale che promette spettacolo, scintille e tante emozioni.
 
Non sarà una sfida banale, perché da una parte ci sarà l’Italia – 4 volte campione del Mondo ma che non vince l’Europeo dal ’68 – che sotto la guida di Mancini è risorta dalle ceneri sparse da Ventura e dalla non qualificazione a Russia 2018 (un’onta per il calcio della vicina Penisola) fino a incantare tutti in questa competizione. Dall’altra ci sarà quell’Inghilterra che insegue il suo primo titolo continentale, che potrebbe andare a sommarsi a quello mondiale ottenuto proprio in casa, e non in modo certamente pulito e netto, nel lontano ’66 proprio a Wembley.
 
Sarà un incrocio interessante tra le due nazionali che, a livello di Europei, non si incontrano da Euro 2012, quando dopo lo 0-0 dei 120’ (eravamo ai quarti di finale) decisero le parate di Buffon, il cucchiaio di Pirlo e il sigillo di Diamanti, regalando all’Italia allenata da Prandelli il pass per la semifinale contro la Germania. L’ultimo incrocio, invece, risale al 2018 quando in amichevole – proprio a Wembley – finì 1-1. Senza dimenticare la sfida del Mondiale brasiliano, datato 2014, quando gli Azzurri vinsero per 2-1, per poi essere eliminati (insieme ai sudditi della Regina) alla fase a gironi dall’Uruguay e dalla sorprendente Costa Rica.
 
Sarà una sfida tra coloro che storicamente hanno inventato il calcio (e il coro “It’s coming home” dei tifosi inglesi sta lì
a ricordarlo) e coloro che del calcio internazionale sono stati i padroni tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90. Ma stiamo parlando di tanto, troppo tempo, addietro, anche se c’è chi ha osato fare di più: in Scozia, infatti, per sostenere l’Italia contro l’odiata Inghilterra, il “National” nella giornata di ieri ha aperto in prima pagina con la foto di Roberto Mancini travestito da Braveheart, come Mel Gibson nella celeberrima pellicola, con tanto di volto dipinto di blu e bianco, i colori scozzesi.
 
Questa sera ci sarà da tener conto della spinta di Wembley, - in semifinale ha fatto leggermente la differenza come in occasione del rigore inesistente fischiato a Sterling – con gli oltre 60'000 Tre Leoni che proveranno a spingere la loro nazionale, senza mettere troppa pressione sui ragazzi di Southgate… cosa molto difficile, anche perché… l’Inghilterra non vince nulla dal ’66 e la domanda può sorgere spontanea: e quando ti ricapita di giocare una finale in casa?
 
Finale in casa disputata nel 2016 dalla Francia e nel 2004 dal Portogallo… e sappiamo tutti come sia andata a fine. L’ultima a essere riuscita a essere profeta in patria fu proprio la Francia (come poi avvenne nel Mondiale del ’98) diventando campione d’Europa nell’84 a Parigi, aggiungendosi alla Spagna (’64) e all’Italia (’68).
 
Sarà una finale, per concludere, da gustarci per chiudere al meglio quest’Europeo itinerante che non rivedremo più per tanti motivi. A parte i viaggi sostenuti da alcune nazionali a differenza di altre, ma la cosa che salta più all’occhio riguarda proprio l’Inghilterra: Kane e compagni giocheranno questa sera la sesta partita su sette a Wembley, in casa, davanti soltanto al loro pubblico. Di sicuro, sotto questo punto di vista, si poteva fare meglio…

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