Opinioni, 20 giugno 2021
Politici e giornalisti a lezione di diritto islamico
Per il dr. Aldeeb la Commissione contro il razzismo attizza la xenofobia contro i musulmani
Nel solco di una tradizione iniziatasi nel 2019 e mirante a contribuire alla formazione di politici e giornalisti su questioni concernenti l’islam, negli scorsi giorni il movimento del Guastafeste ha provveduto a far pervenire ai dieci deputati ticinesi che siedono nelle Camere federali, ai cinque Consiglieri di Stato ticinesi e a una quindicina di giornalisti, una copia del libro “Comparazione tra norme svizzere e norme musulmane” del dr. Sami Aldeeb, un cittadino svizzero e cristiano di origini palestinesi che abita nei pressi di Losanna e che a mia conoscenza è il più grande esperto di diritto arabo e musulmano in Svizzera.
Questo libro, edito nel 2018 e tradotto in francese, in italiano e in tedesco, è dedicato in special modo a quelle norme musulmane che interferiscono con il diritto vigente nel nostro Paese, nell’intento di dimostrare la loro incompatibilità con le norme svizzere, specialmente nei settori del diritto della famiglia e delle successioni, del diritto penale e delle punizioni, della libertà individuale e della schiavitù, della libertà di religione , dei rapporti fra scuola e religione, dei divieti alimentari, della macellazione rituale e dei cimiteri.
In molti di questi capitoli si evidenziano le discriminazioni verso le donne da parte dell’islam, che fra l’altro, come scrive l’esperto, “legittima lo stupro delle donne miscredenti” e “autorizza il marito a picchiare la moglie specialmente se si rifiuta di fare sesso con lui” : una lettura che dovrebbe far riflettere quelle femministe rossoverdi che spesso e volentieri (come ad esempio è stato il caso nel dibattito sul burqa) fanno comunella con gli islamisti tirandosi la zappa sui piedi… L’autore dell’opera in una sua recente videoconferenza sul tema “ L’islam è compatibile con le società

democratiche?” aveva accusato la classe politica svizzera di essere totalmente ignorante in materia di islam e di non aver mai dedicato neppure un’ora allo studio del diritto islamico. Ecco dunque che l’azione del Guastafeste dovrebbe servire a colmare almeno in parte questa lacuna, limitatamente ai rappresentanti politici del Ticino. Fra l’altro nel suo libro Sami Aldeeb critica il fatto che nessuna Facoltà di legge in Svizzera offre corsi di diritto musulmano ai suoi studenti, e lancia pesanti critiche alla Commissione federale contro il razzismo, che, con le sue “posizioni sconsiderate”, si limita a criticare a buona ragione ogni discriminazione di cui sono vittime i musulmani, ma non rileva mai le discriminazioni che conseguono dall’applicazione delle norme musulmane o che sono provocate da musulmani in Svizzera.
“Con questo atteggiamento parziale e poco professionale – commenta – questa Commissione attizza la xenofobia al riguardo dei musulmani al posto di combatterla”. Nel 2019 il Guastafeste aveva donato ai 90 deputati in Gran Consiglio una copia del libro della giornalista e scrittrice ginevrina, Mireille Vallette, intitolata “Le radicalisme dans les mosquées suisses”.
Lo scorso anno era invece stata la volta del libro “Stop islam” dell’ex-musulmano Magdi Cristiano Allam, di cui erano state distribuite circa 170 copie a politici e giornalisti. Da notare che tanto Sami Aldeeb, quanto Mireille Vallette e Magdi Cristiano Allam fanno parte dei dodici personaggi che negli ultimi quattro anni hanno vinto il premio nazionale
“Swiss Stop Islamization Award” istituito dal Guastafeste per ricompensare i “lanciatori d’allarme” che coraggiosamente denunciano i pericoli dell’islamizzazione della Svizzera e della radicalizzazione dei musulmani.
GIORGIO GHIRINGHELLI (FONDATORE DEL MOVIMENTO IL GUASTAFESTE)