Opinioni, 08 giugno 2021

Legge sul CO2: una minaccia sociale

La nuova legge sul CO2 minaccia un aumento della burocrazia e dei costi supplementari. La politica sta pertanto esagerando. Al centro della politica sul clima non c’è più l’efficienza, ma il rincaro del consumo energetico. Con divieti, norme e restrizioni si vuole imporre un nuovo comportamento alla popolazione, ma anche all’economia. Ciò non servirà al clima, ecco perché bisogna fare attenzione. Adesso sono necessari ragione e buon senso, non l’attivismo disorganizzato. Lo slogan “System change, not climate change” degli attivisti parla chiaro: per loro si tratta di cambiare il sistema in maniera radicale. Il capitalismo deve essere abolito. Tuttavia, la storia mostra che: i maggiori crimini ambientali e le peggiori devastazioni si sono svolte nei Paesi socialisti o comunisti. L’economia di mercato, al contrario, ha sempre fornito soluzioni innovative e orientate al cliente, al fine di non danneggiare l’ambiente e proteggere la natura. Per questo è importante creare condizioni quadro ottimali per le imprese: in tal modo possono essere innovative ed elaborare soluzioni attuabili per proteggere il clima in modo efficiente. Perché solo se la crescita economica, sia da noi che nei mercati emergenti, continuerà a essere possibile, si potrà attuare con successo
l’accordo sul clima. Sono le energie fossili a promuovere il progresso e a ridurre la povertà. Oggi parecchie famiglie devono già stare attente alle proprie spese. Emergono preoccupazioni se con la strategia energetica e la legge sul CO ogni famiglia rischia ancora una volta di incorrere in costi aggiuntivi di circa 1’500 franchi all’anno. Ciò significa: ancora meno soldi nel portamonete per poter permettersi qualcosa. Una follia – e un danno economico nazionale enorme. C’è qualcosa che non va quando le vacanze all’estero e i corsi sportivi dei bambini diventano sempre più cari. La Svizzera ha già oggi disposizioni severe e dettagliate in materia di protezione dell’ambiente e del clima. Ulteriori regolamentazioni e nuovi divieti non migliorano la situazione, al contrario. Chi vuole fare qualcosa per il clima globale deve investire denaro nella ricerca e nell’innovazione o impiegarlo in modo mirato per realizzare progetti sensati in materia di clima all’estero. Lì, con lo stesso contributo si raggiunge una quantità fino a 60 volte maggiore di protezione del clima rispetto alla Svizzera. Ha quindi senso utilizzare le risorse soprattutto laddove sono più efficaci. 

Maruska Ortelli, granconsigliera Lega dei Ticinesi

Guarda anche 

“La Corte europea prende in giro la Svizzera e gli svizzeri”

“Dove è andata a finire la fierezza di essere svizzeri? Dov’è la consapevolezza di appartenere a una Nazione che è nata, che è ...
15.04.2024
Opinioni

10'000 euri dal Ticino per salvare il sito francese Riposte Laïque

Un paio di settimane fa il sito di informazione francese Riposte Laïque, fondato nel 2007 da Pierre Cassen soprattutto per difendere la laicità della Francia ...
09.04.2024
Opinioni

“Eredità digitale” che fare?

La tendenza demografica di un costante invecchiamento della popolazione, assieme allo sviluppo sempre più rapido della digitalizzazione, che non riguarda solo la v...
08.04.2024
Opinioni

Votiamo i candidati della Lega dei Ticinesi!

Vogliamo portare due messaggi importanti alle cittadine e ai cittadini ticinesi, alle amiche e agli amici della Lega dei Ticinesi, a tutti i nostri simpatizzanti e sos...
01.04.2024
Opinioni

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto