Sport, 03 maggio 2021

“Nyffeler e Dario Simion mi hanno impressionato”

La Nazionale ha ripreso in vista dei Mondiali. Ne abbiamo parlato con Patrick Fischer

BIENNE - La nazionale rossocrociata ha ripreso venerdì la preparazione in vista dei Mondiali del gruppo A che si svolgeranno da metà maggio ad inizio giugno in Lettonia. Per un anno la Svizzera ha praticamente azzerato le proprie attività a causa della pandemia e in proprio questi giorni ha ripreso a giocare in vista, appunto, della rassegna iridata che avrebbe dovuto disputarsi anche in Bielorussia ma che invece, a causa dei noti problemi politici, si terrà soltanto nel paese baltico.


E quando si parla della nostra massima rappresentativa, il principale interlocutore diventa ovviamente Patrick Fischer, che da otto anni è sulla tolda di comando con risultati piuttosto lusinghieri. Secondo ai Mondiali del 2013 di Stoccolma come assistant coach di Sean Simpson e secondo, da head coach, ai Mondiali del 2018 a Copenaghen. Mica poco. Nei giorni scorsi lo abbiamo sentito per fare il punto della situazione sulla squadra elvetica e per parlare anche dei playoff in corso.


Patrick Fischer: qual è il suo giudizio sulla prima parte del campionato, falcidiata da tutta una serie di interruzioni e quarantene causate dal Covid 19.
Logicamente la pandemia ha molto condizionato la regular season e ovviamente le squadre toccate dal contagio, squadre che hanno più volte dovuto rivedere la loro preparazione fisica. E poi giocare senza tifosi, nell’hockey è stato pesante da digerire. Il tifoso lo senti di più rispetto ad altri sport, perché sa portare una incredibile energia. I giocatori volevano però giocare a tutti i costi e questo è stato un fattore fondamentale.


Lo stress non è perciò mancato.
Certo, perché le compagini sono state costrette a disputare diversi incontri in tempi molto ridotti. Alla fine è vero che si è dovuto ricorrere alla media punti/partita per stabilire la classifica finale, ma se non altro la stagione ha ripreso un ritmo più o meno regolare. Come coach della nazionale era comunque importante che i ragazzi potessero ritrovare l’agonismo. 


Capitolo playoff: il Rapperswil (decimo nella prima fase) è stato la piacevole sorpresa… 
Direi che i Lakers non sono una grandissima sorpresa, perché già nel 2019 avevano fatto buone cose vincendo la Coppa Svizzera. Anche in questa stagione i sangallesi hanno offerto delle buone prestazioni ma spesso sono stati sconfitti di misura, evidenziando una certa mancanza di esperienza. Se a ciò aggiungiamo l’infortunio del portiere Nyffeler per un po’ di tempo possiamo capire le loro difficoltà. Il Rapperswil tuttavia ha saputo proporre un hockey pure innovativo, tanto pattinaggio e duro lavoro in ogni settore della pista. I suoi risultati nei pre playoff e nei quarti dei playoff non mi sorprendono quindi più di tanto. 


Nyffeler si è confermato uno dei migliori portieri del campionato: da nazionale... 
Assolutamente. L’anno scorso era già con noi alla “Deutschland Cup” dove abbiamo vinto pure grazie a lui. Poi ancora a Visp dove abbiamo affrontato la Russia. È un grande talento ed ha le qualità per sostituire un domani Genoni e Berra. 

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Parliamo ora delle due ticinesi, iniziando dal Lugano, eliminato clamorosamente dal Rapperswil. Qualcuno asserisce che Pelletier abbia spremuto troppo gli uomini chiave…
Innanzitutto l’HCL ha disputato una buona prima parte di campionato ed il secondo posto ottenuto dopo la regular season conferma questa tesi. Nel momento giusto, prima dei playoff, i bianconeri hanno saputo trovare il ritmo giusto. È chiaro che le partenze di Kurashev e di Carr hanno un poco destabilizzato la squadra, che ha però saputo riprendersi, malgrado le critiche. Contro il Rapperswil forse è mancata un po’ di freddezza e freschezza fisica da parte di alcuni elementi, ma il Rapperswil è stato bravo a sfruttare certe situazioni. Al resto c’ha pensato un super Nyffeler.


Si i vocifera che il prossimo allenatore bianconero dovrebbe essere McSorley, che ne pensa?
I rumori del mercato non mi piacciono, ho sentito pure io questa notizia, mi dispiace per Pelletier che si è vista messa in discussione la sua gestione. Non so cosa dire francamente.


Parliamo dell’Ambrì che non è riuscito a qualificarsi per i pre playoff.
L’HCAP mi è sempre piaciuta moltissimo per la sua grinta e determinazione. Nelle ultime partite della regular season la squadra mi è forse apparsa stanca e comunque ha pagato, più di altri, l’assenza dei tifosi che sono sempre stati la parte trainante nei momenti più difficili.


Vogliamo gettare sul tavolo un nome per il titolo? 
Sono nato a Zugo e quindi il cuore parla per questa squadra, ma la mia favorita resta il Ginevra.


Questo campionato sta aiutando il tecnico rossocrociato a capire quali possono essere i “nuovi” nazionali? 
Non credo, anche se è da molto tempo che non vedo i ragazzi, visto che non abbiamo fatto campi di allenamento. Tuttavia abbiamo una base su cui contare, sono convinto che avremo un team competitivo e di sicuro la scelta non sarà facile per il valore di alcuni elementi. Il posto, tutti, se lo dovranno sudare. 


Fora, Pestoni, Simion, Hoffmann, Fazzini e Bertaggia, ticinesi che spesso quest’anno sono stati protagonisti, un bel gruppetto non c’è che dire. 
Tutti hanno dato ottimi segnali, Fora ha confermato la sua classe e forza, tutti gli altri sono una piacevole conferma. MI ha colpito in modo particolarmente Dario Simion: sapevamo che aveva delle qualità ma non pensavamo potesse segnare così tanti gol. 


Arriveranno rinforzi dalla National Hockey League? 
Dovremo attendere chi non si qualificherà per i playoff, ma da loro stanno arrivando ottime notizie che confermano come l’hockey svizzero abbia compiuto un grande salto di qualità. 


Per i Mondiali lettoni avremo una squadra forte ed ambiziosa? 
Sono un ottimista per natura, ho grande fiducia sui nostri giocatori, di sicuro faremo il possibile per inserirci tra le migliori al mondo.

GIANNI MARCHETTI

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