Sport, 29 aprile 2021
HCL, partita l’epurazione. Toccherà anche a Pelletier?
Sono ben 9 i giocatori che a fine mese saluteranno definitivamente Lugano, tra loro anche Lajunen. Ma non è finita qui…
LUGANO – Dopo il disastroso playoff disputato dal Lugano – l’eliminazione per mano del Rapperswil non può che essere definita così – ci si poteva immaginare che una specie di terremoto avrebbe investito gli spogliatoi della Cornèr Arena e così sarà. Anche solo a giudicare quanto lo stesso club ha annunciato ieri, ufficializzando gli addii di ben 9 giocatori. Tra loro non c’è Heed – che è stato comunque messo sotto la lente d’ingrandimento essendosi spento completamente nella post season, dopo una stagione regolare assolutamente sontuosa – ma tra gli stranieri spunta il nome di Lajunen, che era a scadenza.
Sfruttando proprio le scadenze regolari dei contratti, dal 1° maggio saluteranno le rive del Ceresio non solo i sicuri partenti Suri, Bürgler e Wellinger, ma anche Zurkirchen, Antonietti, Romanenghi, Zangger – lo stesso Lajunen – e Lammer il cui vincolo è stato sciolto anticipatamente. Ben 9 giocatori… se non è epurazione questa…
Tenendo conto che l’elenco potrebbe non finire qui, visto che lo stesso HCL
ha spiegato che “alcune altre posizioni sono aperte e saranno comunicate prossimamente”. Insomma, neanche chi al momento fa ancora parte del Lugano 2021/22 può stare tranquillo, compresi gli stranieri – fatta eccezione per Arcobello – e anche, e soprattutto, Serge Pelletier.
Dalle parti di quella che una volta era la Resega, evidentemente, la figuraccia rimediata contro il Rapperswil non è andata proprio giù (e ci mancherebbe…) e di conseguenza qualche altro scossone forte a tutto l’ambiente potrebbe arrivare e… arriverà. L’head coach, al momento dell’eliminazione, ha provato a difendere il suo operato citando l’ottimo spogliatoio che si era creato e l’imponderabile secondo posto conquistato in regular season (molto fortunoso, bisogna ammetterlo), ma sull’altro piatto della bilancia vanno posti sia i tremendi playoff, sia un contratto in scadenza… sia l’ombra di McSorley, di cui si era parlato – forse troppo – già a cavallo dell’anno.
Insomma, fossimo nei panni di Pelletier… non saremmo molto sereni…