In un comunicato il movimento di Via Monte Boglia critica il Consiglio federale che "pretende di protrarre ad oltranza il lockdown, avendo scandalosamente fallito nell’approvvigionamento di vaccini". Vaccinazione che invece procede molto più lentamente che in altri paesi. "La ricca Svizzera, che dovrebbe essere in cima alla classifica dei Paesi con più abitanti vaccinati, si trova invece miseramente sul fondo. Il Consigliere federale Berset (PS) ed i vertici dell’UFSP si dovranno assumere la responsabilità di questo disastro, che ha un prezzo altissimo sia in termini di vite umane che di costi economici ed occupazionali", prosegue il testo.
Secondo la Lega le restrizioni attuali "non sono più sostenibili" come non sono nemmeno sostenute dalla popolazione. "Gli assembramenti - senza distanze né mascherine - sono ormai all’ordine del giorno. E sempre più spesso degenerano in disordini, anche violenti. Il disagio sociale tra i cittadini raggiunge livelli mai visti. Le patologie psichiche e psichiatriche esplodono".
Per il movimento di via Monte Boglia "urge un cambiamento di paradigma: le attività economiche (ristoranti, palestre, teatri, ecc.) che dispongono di piani di protezione, nei quali hanno investito parecchie risorse, vanno subito riaperte. Si acceleri finalmente la campagna di vaccinazione, si proteggano le fasce a rischio e si proceda con i test a tappeto".
Per la Lega dei Ticinesi l'unica soluzione è "testare, vaccinare e riaprire. Non c’è altra via per evitare alla Svizzera lo sfacelo sanitario, sociale, economico, occupazionale ed umano".
Di seguito il testo integrale del comunicato della Lega dei Ticinesi:
Riaprire subito!
La Lega dei Ticinesi esprime la propria totale insoddisfazione per le decisioni odierne del Consiglio federale. Il CF pretende di protrarre ad oltranza il lockdown, avendo scandalosamente fallito nell’approvvigionamento di vaccini.
La ricca Svizzera, che dovrebbe essere in cima alla classifica dei Paesi con più abitanti vaccinati, si trova invece miseramente sul fondo.
Il lockdown non è più sostenibile e nemmeno è sostenuto dalla popolazione. Gli assembramenti - senza distanze né mascherine - sono ormai all’ordine del giorno. E sempre più spesso degenerano in disordini, anche violenti. Il disagio sociale tra i cittadini raggiunge livelli mai visti. Le patologie psichiche e psichiatriche esplodono.
La strategia (?) del lockdown infinito non funziona più, oltre a stridere con la totale mancanza di misure ai confini, in particolare a quelli con la Lombardia.
Urge un cambiamento di paradigma: le attività economiche (ristoranti, palestre, teatri, ecc.) che dispongono di piani di protezione, nei quali hanno investito parecchie risorse, vanno subito riaperte.
Si acceleri finalmente la campagna di vaccinazione, si proteggano le fasce a rischio e si proceda con i test a tappeto.
Testare, vaccinare e riaprire: non c’è altra via per evitare alla Svizzera lo sfacelo sanitario, sociale, economico, occupazionale ed umano.
Non si può accertare che il Consiglio federale, sordo ai richiami della società civile e succube dei propri burocrati, conduca il Paese nel baratro!
L’annunciata riapertura delle terrazze dei ristoranti è, certamente, un gesto doveroso. In effetti, le terrazze avrebbero dovuto rimanere sempre aperte, non essendo fonte di contagio (ed infatti l’apertura degli impianti sciistici, terrazze dei ristoranti comprese, non ha provocato un aumento delle infezioni da Covid). Ma è insufficiente!
Lega dei Ticinesi