Opinioni, 17 marzo 2021

Nessuno deve rimanere indietro - Per una Lugano veramente di tutti

La pandemia ha aperto ferite profonde nel nostro tessuto sociale. Il distanziamento sociale, per quanto necessario, ci ha fatto sentire più soli e messo alla prova il nostro equilibrio psichico. Il primo pensiero deve andare a coloro che ci hanno lasciato ed a tutti quelli ancora in lotta contro la terribile infezione da Covid-19. Non dobbiamo mai dimenticare di rimanere al fianco di chi soffre. Sofferenza fisica e non solo, perché l’economia mondiale vive una crisi profonda. Decine di migliaia di posti di lavoro - anche qui in Ticino – si sono dissolti come neve al sole, portando spesso con loro i piani e le certezze di interi nuclei familiari. Negozi e imprese lottano disperatamente per non fallire. Giovani coppie si trovano improvvisamente separate da confini nuovamente chiusi. Al di là dei numeri giornalieri dei contagi, la pandemia ha lasciato dietro di sé molte macerie ed impattato la vita di moltissimi dei nostri concittadini e residenti.

Ma non e’ il momento dello sconforto o alla rassegnazione, al contrario è il momento della determinazione, del coraggio e della chiarezza.

Buttate dalla finestra la retorica e la propaganda, la politica comunale deve tirarsi su le maniche e prendersi le proprie responsabilità, senza attendere segnali di fumo dal Cantone o da Berna su cosa fare. Sono sempre i benvenuti, ci mancherebbe, ma non devono essere il presupposto per un’azione politica che non può attendere neanche un minuto dopo la fine delle elezioni comunali.

Lugano, attraverso i propri amministratori, rappresentanti e funzionari deve lavorare senza sosta perché nessuno - e dico proprio nessuno - sia lasciato indietro.

Lugano deve finalmente dotarsi di un vero “city masterplan”: un progetto omnicomprensivo di sviluppo edilizio ed economico, che consegni al passato i singoli interventi “spot” e che inauguri un’epoca di interventi pianificati con cura e rientranti in un’unica strategia di sviluppo economico della città e di ciascun dei suoi 21 quartieri. La Città deve, infatti, tornare
a crescere e ad attirare residenti, dagli altri comuni, dall’estero, ma anche dagli altri cantoni.

Per far questo bisogna intervenire velocemente e con decisione per togliere tutti i lacci e lacciuoli al pieno sviluppo dell’economia cittadina. Penso, in particolare, allo sblocco dei cantieri ancora in sospeso, alla semplificazione della circolazione delle auto – come peraltro già detto in un mio precedente intervento -, alla promozione del turismo attraverso una martellante campagna pubblicitaria – specialmente oltre Gottardo – e l’organizzazione di grandi eventi sportivi e culturali di grande richiamo mediatico. E, ancora, il sostegno ai piccoli commerci colpiti dalla pandemia attraverso un contributo straordinario del 50% – rimborsabile a 10 anni – per il pagamento del canone di locazione, a condizione che i posti di lavoro esistenti vengano mantenuti fino al pieno rimborso del contributo straordinario. Penso, poi, anche ad agevolazioni per il radicamento di start-up innovative sul suolo comunale e il potenziamento della rete di assistenza sociale alle fasce più deboli. Nessuno deve restare indietro e tutti, proprio tutti, devono sentire che Lugano è anche loro, che i loro problemi sono noti e che a loro vengono offerti aiuti e sostegni concreti perche’ possano rimettersi in piedi.

La nostra società, la nostra città deve ripartire tutta insieme e la politica comunale deve essere lo scalpello attraverso cui questa voglia di ripartenza scolpisce il proprio futuro.

Io credo fermamente nelle capacità di Lugano di dare un lavoro e un futuro dignitoso a ciascuno dei suoi abitanti e delle loro famiglie. Per questo sono entrato nella Lega e mi sono candidato al Consiglio Comunale. Perche’ credo nelle potenzialità del territorio dove vivo e desidero un buon futuro per i nostri figli, qui a Lugano e non oltre Gottardo o all’estero. Vi invito a crederci anche voi per scolpire insieme una nuova Lugano dove nessuno - sottolineo nessuno - rimanga indietro. 
 
Leonardo Bussi – Lega dei Ticinesi

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