Il bisogno in Ticino di una forza politica che sa stare dalla parte dei cittadini senza nessun tipo di sudditanza nei confronti dei poteri economici, mediatici e politici, è ancora forte e presente. A mio modo di vedere il nostro compito principale – e cerchiamo di farlo al meglio delle nostre possibilità anche se non siamo perfetti – è sempre lo stesso: ascoltare i bisogni dei cittadini e cercare soluzioni pragmatiche, senza filtri ideologici o pregiudizi. Dobbiamo quindi continuare ad impegnarci nel recepire le richieste della gente e delle imprese; aiutare chi sta cercando di mandare avanti la propria attività, la propria famiglia e il nostro Paese nonostante la crisi pandemica e il forte carico fiscale. La LEGA deve rimanere una forza che difende le famiglie e le piccole medie imprese ticinesi, soprattutto in questa delicatissima fase.
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Dobbiamo inoltre batterci per i posti di lavoro dei ticinesi e dei residenti. Troppi anni sono passati dalla non-applicazione della votazione del 9 febbraio 2014. Dobbiamo far capire a Berna che il Ticino deve essere indennizzato in maniera cospicua per tutti gli oneri che dobbiamo sopportare a causa dei bilaterali e in particolare della libera circolazione. È inaccettabile dover ancora versare quasi 100 milioni all'anno di ristorni all’Italia ed è altrettanto insopportabile il fatto che il Ticino riceva solo le briciole dalla perequazione intercantonale. Bisogna rifare i calcoli!
La LEGA negli ultimi 13 anni – da quando ho l’onore di seguire da vicino il Movimento – ha avuto una forte ascesa in molti comuni ticinesi. Basti pensare che dal 2008 abbiamo quasi quadruplicato la nostra presenza nei municipi. Ma questo, sia ben chiaro, non significa che i nostri candidati negli esecutivi e nei legislativi comunali – che ringrazio di cuore per essersi messi a disposizione – possano dormire sugli allori. Anzi, i risultati del passato devono essere un pungolo per continuare a combattere a difesa dei cittadini ticinesi e dei nostri valori. Alla faccia di chi, oggi come allora, profetizza la nostra fine.
Boris Bignasca
Capogruppo LEGA in Gran Consiglio
Dobbiamo inoltre batterci per i posti di lavoro dei ticinesi e dei residenti. Troppi anni sono passati dalla non-applicazione della votazione del 9 febbraio 2014. Dobbiamo far capire a Berna che il Ticino deve essere indennizzato in maniera cospicua per tutti gli oneri che dobbiamo sopportare a causa dei bilaterali e in particolare della libera circolazione. È inaccettabile dover ancora versare quasi 100 milioni all'anno di ristorni all’Italia ed è altrettanto insopportabile il fatto che il Ticino riceva solo le briciole dalla perequazione intercantonale. Bisogna rifare i calcoli!
La LEGA negli ultimi 13 anni – da quando ho l’onore di seguire da vicino il Movimento – ha avuto una forte ascesa in molti comuni ticinesi. Basti pensare che dal 2008 abbiamo quasi quadruplicato la nostra presenza nei municipi. Ma questo, sia ben chiaro, non significa che i nostri candidati negli esecutivi e nei legislativi comunali – che ringrazio di cuore per essersi messi a disposizione – possano dormire sugli allori. Anzi, i risultati del passato devono essere un pungolo per continuare a combattere a difesa dei cittadini ticinesi e dei nostri valori. Alla faccia di chi, oggi come allora, profetizza la nostra fine.
Boris Bignasca
Capogruppo LEGA in Gran Consiglio
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