Sport, 31 gennaio 2021

Jacobacci è da riconfermare! Gli esperti non hanno dubbi

Il nostro sondaggio sull’allenatore bianconero. La parola ai giornalisti

LUGANO - Il rinnovo del contratto di Maurizio Jacobacci è ormai diventato un tormentone e quasi quasi fa cadere in secondo piano la bella stagione del Lugano. Il presidente bianconero Angelo Renzetti ha detto senza troppi giri di parole che se il tecnico vorrà rimanere dovrà adeguarsi ad un salario che tenga conto della situazione del club, che non vive nell’oro e deve fare i conti con la pandemia. Parole che lasciano aperta la porta ad una riconferma ma che non escludono un eventuale divorzio. Se poi Jacobacci dovesse trovare qualcuno che gli offrirà più soldi, beh, a quel punto il numero 1 luganese non piangerebbe affatto.

Anche se, è bene sottolinearlo, Renzetti negli ultimi tempi ha avuto parole di apprezzamento per il suo Mister. Ma allora: giusto riconfermarlo, Jacobacci, oppure bisogna cambiarlo? Lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti. L’esito del sondaggio è stato…bulgaro: sì, il tecnico bernese va tenuto!

Le domande
1) Maurizio Jacobacci merita la riconferma?
2) Giusto aspettare ancora qualche tempo per il rinnovo come dice Renzetti?
3) Dal 2015 ad oggi, chi è stato il tecnico più convincente del Lugano?


Silvano Pulga - mondo sportivo.it 
1. Secondo me, sì. Si può, alle volte, non essere d'accordo su alcune scelte tattiche del mister, tuttavia lui legge bene le partite, e molto spesso azzecca i cambi. Con Jacobacci al timone, la squadra ha migliorato moltissimo la fase difensiva, la coesione nello spogliatoio, oltre a un livello di preparazione fisica e una mentalità che hanno permesso, in più occasioni, di risolvere le partite nel finale. E non è un caso che di questo aspetto se ne siano resi conto anche oltre Gottardo dove, di solito, sono molto critici con tutto ciò che arriva dal Ticino.

2. Il presidente è consapevole di aver creato il miglior gruppo di giocatori, a livello di qualità individuali, dalla risalita nella massima serie a oggi. Logico che abbia l'aspettativa di vedere una squadra in grado di avere maggiore efficacia nei sedici metri avversari. Però bisogna tenere in considerazione due fattori: il primo è che il Lugano si trova a duellare con almeno 4 squadre di pari livello (come minimo) in un torneo dove, domenica scorsa, pur con i necessari distinguo, l'ultima ha imposto il pareggio alla prima. Il secondo è che prevedo che qualche panchina prestigiosa, nella Svizzera interna, si possa liberare a fine stagione. E uno come Jacobacci, che conosce il calcio svizzero a menadito e parla le tre lingue nazionali, potrebbe essere una valida opzione...
 
3. Domanda difficile. Sicuramente, i 6 mesi di Paolo Tramezzani in riva al Ceresio sono stati esaltanti, per noi che seguivamo dalla tribuna. Ho apprezzato tantissimo la serietà e la professionalità di Pier Tami, un uomo mai sopra le righe e, soprattutto, un profondo conoscitore del calcio. Credo però che Maurizio Jacobacci, sinora, sia l'allenatore più di tutti in grado di coniugare la sobrietà del secondo all'efficacia del primo.

Marco Lodigiani - BluTV
1. A mio modo di vedere Maurizio Jacobacci meriterebbe una riconferma per quanto fatto fino ad oggi. Arrivato sulla panchina del Lugano in un momento parecchio difficile soprattutto dal punto di vista dei risultati, ha saputo innanzitutto dare con il tempo una certa identità alla squadra tanto da risalire fino al quarto posto della classifica dello scorso campionato. Di seguito ha poi soprattutto creato un ambiente molto unito, mostrando delle buone capacità di comunicazione, ma soprattutto spesso e volentieri di saper leggere le partite come pochi. Nel periodo più complicato, ovvero dopo la ripresa del campionato, ha poi trovato anche il modo di dare una certa continuità di rendimento sicuramente anche aiutato dalla conferma di gran parte del contingente.

2. Aspettare potrebbe essere a mio parere una mossa rischiosa. Le sue quotazioni, grazie ai risultati ottenuti con il Lugano, sono sicuramente salite e le offerte da altri club potrebbero non mancare e tergiversare troppo potrebbe portarlo verso altre destinazioni e allora il detto “sai cosa lasci ma non sai cosa trovi” a Lugano diventerebbe di attualità. D’altro canto è comprensibile anche l’attesa di Renzetti probabilmente legata anche a quanto potrebbe succedere a livello di cessione o meno della società.

3. I tecnici passati sulla panchina del Lugano hanno tutti avuto comunque delle caratteristiche diverse e soprattutto un contingente di giocatori diverso. Paolo Tramezzani ha per esempio avuto a disposizione una coppia di attaccanti che non sbagliava praticamente nulla sotto porta, ma in realtà a mio modesto parere non ha mai dato una vera identità di squadra e Celestini, dopo un buon inizio ha finito per perdere un po’ soprattutto il contatto con il gruppo. Ritengo quindi che Jacobacci alla fine sia l’allenatore che meglio ha saputo sfruttare le qualità dei vari giocatori anche se negli ultimi tempi è venuta a mancare una maggiore concretezza.
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Sebastiano Storelli - La Regione
1. Sulla base dei risultati raggiunti Jacobacci merita senza dubbio la riconferma. Il gioco espresso, forse, non soddisfa pienamente un esteta qual è il presidente Renzetti, ma in primo luogo a contare sono i risultati. E sotto questo aspetto, Maurizio Jacobacci è inattaccabile.

2. Ci può stare, tanto più che il presidente vive la squadra tutti i giorni, per cui conosce meglio di chiunque altro le dinamiche al suo interno. Aspettare può contribuire a tenere tutti sulla corda, sul
chi vive e capire come si svilupperà questa seconda parte di stagione. Spesso, con gli allenatori Renzetti ha agito sull'entusiasmo di una salvezza conquistata, per poi pentirsi della scelta fatta e cambiare rotta.

3. Jacobacci ha la fortuna di raccogliere, almeno in parte, anche il lavoro svolto dai suoi predecessori, ma fin qui ci ha messo molto del suo, smentendo tutti coloro che gli davano vita breve sulla panchina bianconera. Ha forgiato una squadra non molto spettacolare, ma estremamente solida, in grado per davvero di vincere contro tutti e su qualsiasi campo. Un obiettivo che, prima di lui, nessuno
aveva raggiunto. Per quanto riguarda i risultati, dunque, Jacobacci non si tocca, dal profilo estetico Pier Tami aveva dato un'impronta importante.

Omar Gargantini - RSI sport
1. Per quel che ha fatto finora in termini di risultati e rendimento si è sicuramente guadagnato una riconferma. Difficile, poi, aspettarsi di più se pensiamo anche al rapporto risultati/costo. Se si vuole dare continuità all’attuale progetto tecnico sarebbe logico continuare con lui, senza però aspettarsi eventuali impennate nella qualità del gioco.

2. Il presidente ha di sicuro i suoi motivi, ma se si vuole pianificare la prossima stagione con un certo
anticipo e dando per scontato che quest’anno la salvezza non sembra essere in discussione, penso che al più tardi entro fine febbraio dovrebbe esserci un comunicato ufficiale della società. L’incertezza non aiuta. Se invece Renzetti intendesse voltare pagina, sarebbe comunque opportuno comunicarlo in tempi relativamente brevi.

3. Nel sempre fragile equilibrio risultato- spettacolo, a mio modo di vedere il migliore è stato Tami. Pensando solo ai risultati Tramezzani ha fatto una primavera da urlo. Di Jacobacci già ho detto sopra. Ma in assoluto il vero capolavoro è quello di Zeman, capace di portare alla salvezza (e in finale di Coppa!) il Lugano nettamente più debole di questo periodo.

Carlo Scolozzi - giornalista
1. Non la merita, la stramerita. Personalmente non amo il suo calcio catenacciaro, ma è innegabile che nell'ultimo anno questo dispositivo tattico abbia fatto le fortune del Lugano. È l'abito giusto per questa rosa e per il campionato. Il sarto Jacobacci gliel'ha cucito addosso alla perfezione. Renzetti non può troncare a metà un lavoro simile, ne andrebbe a scapito della squadra e delle sue consolidate geometrie. Il Mister ha guadagnato sul campo la riconferma coi risultati e la coerenza tattica.

2. No, anzi è già tardi. Oltre confine c'è un presidente (Giulini, Tommaso non Gabriele) che ha rinnovato al suo allenatore Eusebio Di Francesco dopo 6 sconfitte consecutive e un terz'ultimo rango sinonimo di retrocessione. Jaco e il suo progetto meritano la fiducia del presidente, fiducia che implica un immediato allungamento di contratto.

3. Come gioco Zdenek Zeman nel 2015-2016. Il boemo aveva in rosa tanti scarponi e nonostante la misera qualità propose il suo calcio d'attacco, un calcio a tutto tempo, tutto campo e tutto spazio, con giocatori che giocano per la squadra e con la squadra. Valorizzò Aljoski e salvò il neopromosso Lugano. Come risultati Paolo Tramezzani nel 2017. Calcio sparagnino il suo, ma valse la qualificazione in Europa League, che il Lugano non aveva mai ottenuto.

Patrick Della Valle - Teleticino
1. Assolutamente sì. Ha saputo risollevare una squadra in crisi e darle una chiara identità. Al di là dei risultati (per ora molto buoni), Jacobacci ha le idee chiare su come guidare questo gruppo di giocatori.

2. Si scontrano due esigenze: da una parte quella dell’allenatore
di avere certezze per il suo futuro professionale; dall’altra quella di un presidente sempre in lotta per tenere a galla il club. Credo che un punto di incontro che soddisfi entrambi possa essere facilmente trovato. Il tutto per il bene del Lugano.

3. La battaglia si riduce ad un duello. Jacobacci contro Tramezzani. Tramezzani ha fatto sognare tutto l’ambiente ma, per sue responsabilità e lacune caratteriali, è durato quanto un acquazzone primaverile. Jacobacci invece ha tutte le carte in regola per essere un mister “a lunga scadenza”, con il quale condividere un viaggio più lungo.

BILL CASTELLI

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