BERNA – Nella seduta del 27 gennaio 2021, il Consiglio federale ha preso diverse decisioni per far fronte alla pandemia e contenerne la diffusione. Per proteggere meglio le persone particolarmente a rischio e combattere per tempo i focolai locali, la Confederazione assume i costi dei test sulle persone senza sintomi. Sono inoltre adeguate le regole sulla quarantena, che potrà durare meno degli attuali dieci giorni se dopo sette giorni la persona interessata si sottopone a un test e risulta negativa. Il Consiglio federale ha per altro deciso che possono essere inflitte multe disciplinari a chi non rispetta determinati provvedimenti. Affinché le vaccinazioni possano essere eseguite anche nelle farmacie, la Confederazione ne assumerà i costi.
Molto probabilmente, in oltre la metà dei casi il coronavirus è trasmesso da persone senza sintomi che non sanno di essere contagiate. Per questo, a metà dicembre il Consiglio federale aveva consentito lo svolgimento di test su persone senza sintomi nel quadro dei piani di protezione, per esempio nelle case per anziani o di cura, negli alberghi e sul posto di lavoro. Per incentivare maggiormente questi test rapidi, dal 1° febbraio la Confederazione ne assumerà i costi. I test potranno essere eseguiti sul posto dal personale stesso e i risultati negativi non dovranno essere notificati. Chi risulta positivo dovrà sottoporsi a un test PCR il cui risultato dovrà invece essere notificato.
L'estensione della strategia di test ha anche lo scopo di contribuire a identificare e contenere per tempo i focolai locali, per esempio nelle scuole. Non da ultimo perché le nuove varianti del coronavirus, più infettive, si stanno ulteriormente diffondendo in Svizzera. La Confederazione assume i costi dei test sulle persone senza sintomi anche in questi casi. Il Cantone deve presentare all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) un piano che riporti dove sono eseguiti, su chi e con che frequenza e il tipo di test impiegato. I criteri di test dell'UFSP sono adeguati di conseguenza. L'estensione della strategia richiede una modifica dell'ordinanza 3 COVID-19, che entrerà in vigore domani giovedì 28 gennaio.
Adeguate le disposizioni sulla quarantena
Le disposizioni sulla quarantena dopo un contatto stretto sono integrate da una strategia di «test e rilascio». Secondo le regole vigenti, bisogna stare in quarantena per dieci giorni a decorrere dall'ultimo contatto con una persona contagiata. D'ora in poi, con il consenso dell'autorità cantonale competente, la quarantena potrà essere terminata prima, a condizione che la persona interessata risulti negativa a un test antigenico rapido o a un'analisi biomolecolare (test PCR) eseguiti al più presto il settimo giorno. I costi del test sono a carico della persona interessata. Fino al termine ordinario della quarantena (dieci giorni), la persona interessata deve continuare a indossare una mascherina facciale e tenersi a una distanza di 1,5 metri dalle altre persone, salvo che si trovi nella propria abitazione o nel proprio alloggio (p. es. casa di vacanza, albergo). In caso di test positivo, la persona interessata deve mettersi immediatamente in isolamento.
Ridotta la quarantena per chi viaggia
La nuova strategia di «test e rilascio» vale anche per chi entra in Svizzera in provenienza da uno Stato o una regione con rischio elevato di contagio. All'entrata in Svizzera queste persone dovranno presentare un test PCR negativo eseguito non più di 72 ore prima. Dopodiché si dovranno mettere in quarantena per dieci giorni, come finora. Possono però concludere la quarantena a partire dal settimo giorno se risultano negative a un test antigenico rapido o a un test PCR. Anche chi giunge in aereo da Paesi o regioni non considerati a rischio deve presentare un test PCR negativo. Il controllo è eseguito prima