Ticino, 25 gennaio 2021

"Dr. Tanzi, bastava fare una telefonata"

 “Dr. Tanzi, sarebbe bastata una telefonata”. Così Pro Infirmis risponde a Franco Tanzi, intervenuto ieri al Quotidiano della RSI. “Il responsabile dell’area medica di ADICASI – si legge in un comunicato – Dr. Med. Franco Tanzi ha candidamente confermato che 60 dosi sono state impropriamente somministrate a persone non prioritarie ed esterne alle Case anziani. Un fatto scandaloso. Inoltre comunica che ci sono state ulteriori 500 dosi in esubero a causa di rinunce o malattie che, come da sua indicazione, sono state destinate a persone fragili per età o situazione di salute, sempre esterne alle strutture”.
 

“In questo momento – continua la presa di posizione – decine di persone con disabilità ad altissimo rischio che vivono in case o reparti medicalizzati del Ticino, non solo non hanno ancora potuto beneficiare della vaccinazione, ma nemmeno sanno se e quando potranno entrare a far parte di una lista di priorità. Se veramente c’era la paura di “scartare” i vaccini in esubero, sarebbe bastata una telefonata all’OTAF, alla Provvida Madre, al Miralago, a Madonna di Re che felici si sarebbero organizzati in un baleno per poter salvaguardare numerose vite di persone con disabilità e nel contempo con malattie croniche preesistenti ad altro rischio (categoria prioritaria definita dalla Confederazione). Possibile che non si sia potuto entrare nel merito di una sinergia tra strutture di cura distanti spesso solo qualche chilometro?”.
 

“Non dimenticatevi delle persone con disabilità. Nessuno è ancora in grado di dire alle centinaia di persone che vivono

– con misure di “reclusione” simili a quelle della case per anziani – nelle strutture per persone con disabilità ticinesi se e quando saranno inserite in una lista di priorità. Questo, quando in numerosi cantoni (tra cui Zurigo, Basilea, Soletta, Vaud, Grigioni) si è già proceduto alla somministrazione del vaccino o lo si farà non appena possibile, forniture del prodotto permettendo. Ci troviamo nella paradossale situazione dove gli istituti per invalidi sono equiparati alle case per anziani nell’applicare rigorose misure che limitano la libertà e la qualità di vita degli ospiti e poi, ecco che quando si tratta di applicare le priorità di vaccinazione, ci si dimentica di loro”.
 

E ancora: “Pro Infirmis auspica che le autorità sanitarie possano rapidamente prendere in dovuta considerazione, sia la fragilità di tutte le persone con disabilità con malattie ad alto rischio che la particolare situazione di chi tra loro vive nelle strutture a loro dedicate in isolamento e chi non può usufruire appieno delle offerte ambulatoriali, andando a gravare sui sempre più stremati familiari curanti”.
 

“Le forniture di vaccini sono in ritardo. Lo sappiamo, ci vuole pazienza. Ma occorre anche qualche rassicurazione sulle priorità dedicate a questa popolazione fragile in modo di affrontare le prossime settimane e i prossimi mesi potendo dire a loro tutti, alle famiglie e agli operatori: “teniamo duro. Dai, che presto arriva il vaccino”. Per ora, ciò non è possibile e cresce il sentimento di essere gli ultimi tra gli ultimi”.

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