Ticino, 17 dicembre 2020

"La sfida per la Lega è saper coniugare le sue due anime senza perdere consensi"

Dallo scorso settembre Pierregiuseppe "Pierre" Vescovi è il nuovo Segretario operativo della Lega al posto del dimissionario Andrea Censi. Attivo in politica da più di 20 anni e tuttora municipale di Capriasca, lo abbiamo incontrato per capire meglio chi è Pierre Vescovi e in che cosa consiste il suo lavoro da Segretario, oltre che porgli alcune domande sul futuro della Lega dei Ticinesi.

Signor Vescovi, ci può raccontare brevemente il suo passato politico e com'è arrivato a essere il Segretario operativo della Lega dei ticinesi?

D’impronta profondamente liberale, ero da giovane attivo in seno alla Gioventù liberale radicale per la quale sono stato nel Direttorio e nella Direttiva del PLRT. Più tardi, Municipale dell’allora Comune di Lopagno, sono stato fra i fautori della prima grande aggregazione comunale, quella che nel 2001 ha portato alla nascita di Capriasca, del quale ho fatto parte del primo Municipio.

In seguito al progressivo orientamento del PLRT verso sinistra, nei primi anni 2000 mi sono poi vieppiù e ufficialmente dissociato avvicinandomi al Movimento Leghista.
Con la Sezione della Lega di Capriasca abbiamo infatti combattuto e vinto alcune battaglie politiche, ad esempio nel 2007 quella relativa alla tassa sul sacco.

Dopo una quindicina d’anni di assenza dalle Istituzioni comunali nel 2016 mi sono ricandidato sulla Lista Lega-UDC-Indipendenti e sono stato eletto in Municipio.
Oltre ad occuparmi dei miei Dicasteri, Edilizia Privata, Istituzioni e Quartieri (sono ben 9), ho dedicato molta attenzione alla valorizzazione delle frazioni, dove abbiamo dato avvio ad un vero e proprio programma di recupero infrastrutturale.

Appassionato di politica e insofferente verso la deriva dei nostri valori alla quale stiamo purtroppo assistendo, lo scorso mese di settembre ho con entusiasmo raccolto la nuova sfida del Segretariato della Lega. In questo mi ha sicuramente facilitato l’aver ceduto lo scorso anno parte delle mie attività professionali, che mi permette oggi di ritagliarmi il tempo necessario.


Fino a qualche anno fa la Lega aveva un coordinatore, adesso invece ha un Segretario operativo. Ci può spiegare a cosa serve e qual'è la sua funzione nella Lega?

Le definizioni hanno in fondo poca importanza: quel che conta è cosa si fa effettivamente.
Dopo aver preso un poco le misure al funzionamento e alle dinamiche interne del Movimento sto gradatamente riunendo attività finora ripartite su diversi membri a dipendenza delle loro attitudini e del tempo a disposizione.

La mia prima funzione è dunque quella di seguire in prima persona le problematiche correnti e di ordinaria amministrazione e di fungere da coordinatore verso le varie istante del Movimento.
Dal
profilo politico sono oggi soprattutto concentrato sulle nostre Sezioni locali, con le quali sto riprendendo contatto per instaurare un dialogo aperto e la necessaria fiducia.

Nei Comuni dove non siamo presenti sto avvicinando i nostri simpatizzanti per vedere, se le premesse sono date, di accompagnarli alla presentazione di una lista per le prossime elezioni comunali.

Al di là del disbrigo delle formalità amministrative il mio ruolo è dunque quello di uomo di collegamento fra i vertici, oggi rappresentati dal Comitato ristretto, le varie istanze politiche e le Sezioni.
Si tratta insomma di un’organizzazione che definirei empirica. Con la prevista adozione di un nuovo Statuto, inizialmente prevista per la fine di quest’anno ma rimandata al prossimo data la situazione pandemica, vi sarà una conseguente riorganizzazione del Movimento e con essa una miglior definizione dei singoli ruoli.


In un suo testo pubblicato qualche settimana fa, lei parlava della necessità di migliorare la presenza nei comuni, specie nel Sopraceneri dove la Lega non è così presente. A pochi mesi dalle elezioni comunali, come intende raggiungere questo obiettivo?

Come le dicevo prima, sto gradatamente prendendo contatto con le persone a noi vicine, con una buona rispondenza. Confido di poter muovere già qualche Comune per le prossime elezioni ma i risultati di questo lavoro si vedranno sicuramente con quelle del 2024.

Bisogna evidentemente agire sul terreno, attraverso le conoscenze private o professionali, e questo è un lavoro che richiede parecchio tempo e perseveranza. L’obiettivo è quello di coprire adeguatamente l’intero territorio ed essere presenti anche nelle comunità più periferiche.


Dopo anni in cui si passava da una vittoria dopo l'altra, gli ultimi appuntamenti elettorali non hanno sorriso alla Lega come in passato. Per quale motivo secondo lei? Che cosa si può fare per invertire questa tendenza?

Io ritengo che oggi non rappresentiamo più un Movimento per chi ama più l’aspetto barricadiero e non siamo nemmeno un Partito per chi ci vede più sotto l’aspetto istituzionale.
Coniugare le due anime senza disperdere consensi non sarà facile e rappresenta una delle finalità da non mancare con l’adozione del nuovo Statuto.

D’altronde, piaccia o meno, rappresentiamo la seconda forza politica nel Cantone e questo esercizio siamo chiamati a farlo in modo inequivocabile.

Sono altresì convinto che con l’apporto di tutti riusciremo nell’esercizio di darci un’organizzazione moderna e una linea politica maggiormente profilata e coesa.


KC




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