Gli ambasciatori dei governi dell'UE a Bruxelles discuteranno il bilancio, il suo finanziamento ed eventuali condizioni di finanziamento lunedì pomeriggio. Il portavoce del governo ungherese ha ribadito che lunedì Budapest voterà contro il pacchetto, e il ministro della giustizia polacco ha detto che Varsavia potrebbe seguire l'esempio e anche la Slovenia ha detto di sostenere la posizione ungherese.
Secondo il premier ungherese Viktor Orban, col Recovery Plan l'Unione europea "vuole ricattare chi si oppone all'immigrazione" e ha ribadito che non ci sarà "accordo senza criteri oggettivi e la possibilità di fare ricorso".
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"Chi protegge i propri confini e Paesi dalla migrazione non è più considerato da Bruxelles" uno Stato di diritto, ha aggiunto Orban che sottolinea: "Dal nostro punto di vista, legare questioni economiche e finanziarie a dibattiti politici sarebbe un grave errore, che minerebbe l'unità europea. Qualsiasi procedura destinata a penalizzare Stati membri dovrebbe essere introdotta con un modifica unanime dei Trattati", aggiunge. "Chiediamo - conclude il premier ungherese - che gli altri Stati aderiscano a questo requisito".
Il premier polacco dal canto suo ha denunciato "l'oligarchia europea" e ha difeso la decisione di porre il veto sul bilancio Ue e sul Recovery Fund contro quella che ha definito "l'oligarchia europea". In giornata anche il primo ministro sloveno Janez Janša ha dichiarato il suo sostegno a Ungheria e Polonia sostenendo che i due paesi sono stati "spinti" a porre il veto al piano europeo.
"Chi protegge i propri confini e Paesi dalla migrazione non è più considerato da Bruxelles" uno Stato di diritto, ha aggiunto Orban che sottolinea: "Dal nostro punto di vista, legare questioni economiche e finanziarie a dibattiti politici sarebbe un grave errore, che minerebbe l'unità europea. Qualsiasi procedura destinata a penalizzare Stati membri dovrebbe essere introdotta con un modifica unanime dei Trattati", aggiunge. "Chiediamo - conclude il premier ungherese - che gli altri Stati aderiscano a questo requisito".
Il premier polacco dal canto suo ha denunciato "l'oligarchia europea" e ha difeso la decisione di porre il veto sul bilancio Ue e sul Recovery Fund contro quella che ha definito "l'oligarchia europea". In giornata anche il primo ministro sloveno Janez Janša ha dichiarato il suo sostegno a Ungheria e Polonia sostenendo che i due paesi sono stati "spinti" a porre il veto al piano europeo.
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