Allora Fabian: come definirebbe la stagione del suo pupillo?
Non ho parole. Staordinaria, splendida, bellissima… Ho ancora negli occhi la volata sul terribile Mur de Huy: un misto di classe, forza e strategia da veterano. Ha fatto ciò che ha voluto. Ma anche lo sprint per la vittoria con i migliori alla Liegi. Uno sprint che avrebbe sicuramente vinto se Alaphilippe non l’avesse disturbato mentre si preparava a superare tutti. Marc a fine corsa, pur essendo delusissimo, non ha fatto una piega. È andato negli spogliatoi riservato ai corridori ed ha riflettuto sul finale di corsa. Non ha cercato alibi o giustificazioni: né ha avuto parole di condanna per Alaphilippe. Ha semplicemente incassato la sconfitta, che gli farà bene per il futuro.
Un corridore giovane ma già maturo e pronto ad affrontare ogni
avversità.
L’ha detto lei… Io non posso che confermare. Del resto ha un carattere eccezionale: è un bravo ragazzo, semplice e con la testa sulle spalle. Al giorno d’oggi sono aspetti che contano tantissimo, nello sport quanto nella vita. Lui è pronto.
L’ha detto lei… Io non posso che confermare. Del resto ha un carattere eccezionale: è un bravo ragazzo, semplice e con la testa sulle spalle. Al giorno d’oggi sono aspetti che contano tantissimo, nello sport quanto nella vita. Lui è pronto.
Qualche rammarico?
Certo, la Liegi resta una giornata del tutto sgradevole. Ma in generale considero la stagione di Hirschi oltre le aspettative. Non dimentichiamoci mai della sua giovane età. Non aveva previsto di essere protagonista in questo modo. Sono sicuro che anche in futuro sentiremo parlare di lui. Al talento non ci sono limiti. Secondo lei riuscirà ad imporsi anche nei Grandi giri? Oppure dovrà puntare solo sulle classiche? È un aspetto che in questo momento è in secondo piano. Hirschi ha voglia di correre ovunque e per questo va gestito al meglio. Al Tour ha corso da primattore senza preoccuparsi della classifica. In futuro le cose potrebbero cambiare. Ma tutto dipenderà dal diretto interessato.
Giri o classiche: è diventato un tormentone…
Ma non per lui. Sarà il tempo a farci capire se i grandi giri sono un traguardo possibile oppure no. Io credo che ne abbia i mezzi. Ma non abbiamo fretta… Ripeto: è un ragazzo ancora giovane, deve fare esperienza.
Il contratto con la Sunweb scade fra un anno…
Nella vita la solidità economica è importante. E Hirschi lo sa. Ma non lo condiziona nel modo di pensare. Al momento opportuno ci siederemo ad un tavolo per decidere il suo futuro. È ovvio che dovrà presentarsi con argomenti pesanti, ovverossia le vittorie…
Che rapporto ha istaurato con il suo assistito?
Direi facile. Ascolta i miei consigli e cerca di metterli in pratica. Ma ha una testa sua, un modo di pensare suo. Poi se ha qualche dubbio mi chiama. A livello caratteriale andiamo molto d’accordo. E questo è importante. E poi siamo tutti e due di Ittigen (ride).
Oltre ad Hirschi in questi ultimi mesi abbiamo visto all’opera dei giovani dotati di grande talento.
Il ciclismo ha trovato una generazione d’oro. Il ricambio è in atto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per i Nibali di turno diventa sempre più difficile confrontarsi con la spensieratezza e la voglia di sfondare dei vari Van Art, Evenepoel, Van der Poel e Pogacar. È il nuovo ciclismo. Per una decina d’anni sono garantiti spettacolo e… colpi di scena.
M.A.